Il Grande Inquisitore. Apocrifo della libertà e notte dell’amore ferito
Donato Di Crecchio
Il Grande Inquisitore. Apocrifo della libertà e notte dell’amore ferito di Donato Di Crecchio
Squarci, 2025
 .PDF7 pagine


Tutte le immagini contenuti negli articoli sono di proprietà dell'autore o dei licenziatari e sono protette da diritti di autore.
L'Inquisitore, colpito da quel gesto, rimane turbato, non sa come reagire, rimane in silenzio anche lui. E infine, sconfitto non dalla dialettica, ma dalla misericordia, gli apre le porte della cella e gli intima: "Va e non tornare più".

Quel "non tornare più" è il grido disperato di chi sa di non poter reggere alla presenza di una verità troppo pura, troppo libera, troppo sconveniente per l'edificio di potere che ha costruito. Cristo se ne va senza dire nulla, senza rivendicare nulla.
Rubrica Squarci
Estratti, ferite, fenditure di scrittura
Se la scrittura si serve di aghi e coltelli, se punge e lacera, se ogni pagina apre un varco in mezzo all'ovvio e al non detto, se la ragione ha bisogno di attimi di illucidità, se ogni testo si apre su un paesaggio interiore, se è un buco della serratura da cui spiare il mondo, se duole, se è una lama nella carne, se è una trama interrotta in un punto a caso, se la narrazione si spezza come un canto, se è una dissonanza, se semplicemente siete curiosi di sapere chi siamo. Estratti, ferite, fenditure di scrittura, un modo per sentire i nostri silenzi e leggere tra le righe di ciò che abbiamo in cantiere.