orientexpress.na.itIl Recinto. Sguardi e riflessioni sul GiapponeAlessandro W. Mavilio
"Chiunque interessato al Giappone dovrebbe leggerlo." Gli Ibischi, 2015214 pagine Saggio, Romanzo confessionale 9788895007434 N.2 14ACQUISTALO ORA!
"Ottuplice recinto di pianura di canne" è uno degli antichi nomi del Giappone, ma "Recinto" è anche la sensazione che si prova vivendovi a lungo: una sensazione d'isolamento e protezione accentuata dalle caratteristiche della sua società.
Il Giappone ha da sempre un carattere fattivo, misteriosamente vivace. Le sue emanazioni linguistiche, visive e di costume sembrano portare avanti un progetto di emancipazione che potrebbe riguardare l'intero pianeta.
L'invito all'esplorazione interiore più profonda fanno del Giappone d'oggi un modernissimo specchio magico, forse l'altro lato del paradigma culturale occidentale, un luogo speciale per ricomporre sé stessi.
Si va in Giappone per sperimentare una sorta di stupore completo.
Questo libro racconta il Giappone d'oggi attraverso memorie e digressioni personali, incontri e dialoghi significativi raccolti in dieci anni, che restituiscono l'immagine sottile della misteriosa entità che anima il Paese.Su Alessandro W. MavilioOrientalista, scrittore, cineasta. Laureato in Lingua e Letteratura giapponese presso l’Università “L’Orientale” di Napoli, Alessandro Mavilio è in Giappone, a Tokyo, dagli anni Novanta del secolo scorso, ha insegnato per più di un decennio all’Università Industriale di Kyoto e oggi vive in Hokkaido.
Nell’àmbito del progetto “Taoist Movies” è stato anche autore di numerosi cortometraggi sperimentali girati in Giappone. 14ACQUISTALO ORA!Carmen CovitoAlessandro Mavilio vive in Giappone da molti anni e in questo libro riesce a darcene una visione molto acuta, molto precisa, spesso tagliente. Un Giappone davvero fuori da ogni clichè, raccontato con l'apparente semplicità di un "watashi shosetsu" (romanzo confessionale) che fa da copertura a un'ammaliante profondità di analisi. Francesca ScottiLo sguardo di Alessandro Mavilio sul Giappone è sonoro e tattile. E' poetico, poeticamente dissacrante, favoloso e suggestivo. Talvolta inquietante. [...] Alessandro Mavilio, il Giappone lo ha abitato, vissuto, studiato, attraversato. Ma da lui si è anche lasciato abitare, consumare, straziare e confondere...Recensione originale Laura CancianiIl libro di Mavilio è ricco di una coinvolgente carica umana e di acute riflessioni. Se il titolo del libro richiama l’idea di una realtà geograficamente protetta e isolata, il termine “recinto” potrebbe essere anche l’emblema degli steccati ideologici e psicologici che Mavilio ha saputo superare per lasciarsi attraversare da una diversa cultura. E lo ha fatto senza aderire a visioni precostituite, ma mediante un’insolita e solitaria esplorazione personale.
Gradevolissima la narrazione degli incontri con i personaggi giapponesi, scandita da semplici dialoghi. Un modo immediato ed empatico per entrare in contatto con le particolarità di un paese dai tratti culturali unici, un rispettoso approssimarsi a quel popolo nella forma conoscitiva naturale del rapporto umano e dell’ascolto.
Il suo sguardo attento riesce a cogliere in profondità le piccole, impercettibili increspature che muovono l’apparente calma del Giappone.
Nella seconda parte, più riflessiva, Mavilio sembra procedere con la stessa modalità “addensante” dei discorsi giapponesi, delineando un quadro molto complesso di quella società.
Il libro è davvero affascinante anche perché ripercorre il travaglio interiore dell’autore, la sua coraggiosa scelta, il distacco netto dalle proprie radici, la prospettiva di una nuova nascita che non annulla il ricordo del passato (bellissima la descrizione di Napoli), e infine il suo umile sentirsi, nonostante tutto dopo tanti anni, come “uno straniero appena sbarcato, che capisce poco”. Gianni De Martino"Ottuplice recinto di pianura di canne" è uno degli antichi nomi del Giappone, risalente al primo "waka" (poesia giapponese), il più arcaico "kayō" (ballata in versi di ispirazione magico/religiosa, spesso accompagnata da musica) contenuto nel "Man'yōshū" e attribuito al dio Susanoo no mikoto, uno dei principali Kami, le divinità dello shintoismo:
Yatsumo tatsu/ Izumo yaegaki/ tsumagomi ni/ yaegaki tsukuru/ sono yaegaki wo.
Un ottuplice recinto a Izumo/ dove le otto nubi si levano/ per ritirarmi con la mia sposa/ un ottuplice recinto formano/ ah, quell’ottuplice recinto!
E trovarsi in un recinto arcano, costruito dal dio delle tempeste e degli uragani, è anche la sensazione che prova un residente straniero vivendovi a lungo: una sensazione di isolamento e al tempo stesso di protezione. Alessandro Mavilio vive e lavora in Giappone da molti anni e in questo libro riesce a darci una visione molto acuta, molto accurata e sottile, spesso ironica, della misteriosa entità che anima il Paese del Sole nascente: "Paese muto finché non si conosce la lingua - Paese rumorosissimo appena la si impara".
Laureato all'Orientale di Napoli con una tesi su "Sogni" di Kurosawa (relatore Giorgio Amitrano), Alessandro Mavilio illustra bene, mi pare, la tendenza radicale della nuova etnografia. A differenza degli anacoreti della scienza che non utilizzano il proprio corpo e le proprie emozioni come strumento di ricerca, si produce un sensibile spostamento: invece di verificare delle ipotesi da dimostrare o respingere con esperimenti, si parte dall’esperienza vissuta per elaborare delle ipotesi.
"Il Recinto" - uscito in questi giorni per Orientexpress, la casa editrice di giovani laureati e docenti dell'Università "L'Orientale" di Napoli, illustra questo rovesciamento e lo evidenzia fin dalle prime pagine con il racconto di una rottura esistenziale e una entrata sul campo, nell'"Ottuplice recinto di pianura di canne". E' il Giappone moderno, con la sua cultura segreta da guardare e ascoltare davvero fuori da ogni clichè, nelle sue emanazioni linguistiche, visive e di costume, che - suggerisce l'autore - "a velocità ed effetti sempre maggiori, sembrano portare avanti un progetto di emancipazione che potrebbe presto riguardare l’intero pianeta". Insomma, lo avrete capito, è un libro che mi ha meravigliato, emozionato e coinvolto, da leggere. Anna Lisa Somma - BibliotecaGiapponese.itLo confesso: non è facile recensire un libro come "Il recinto. Sguardi e riflessioni sul Giappone" di Alessandro Mavilio. [...] Il timore, piuttosto, è quello di non poter rendere piena giustizia alla ricchezza di quest’opera. Perché tratta di passione, entusiasmo, impegno, e lo fa, coerentemente, con passione, entusiasmo, impegno. E anche per questo è arduo ascriverla a un solo genere; a mio parere, è quindi forse meglio considerarla di volta in volta una raccolta di saggi sulla cultura nipponica riguardante gli argomenti più disparati, il diario di un esploratore contemporaneo, un fascio di riflessioni che intrecciano passato, presente e futuro…Recensione originale Collana Gli IbischiDalla nostalgia ai meccanismi del cervello"Gli Ibischi" è una collana di saggi che mira a sondare alcuni singolari e delicati percorsi della mente umana.
Dalla nostalgia ai "meccanismi" del cervello... Nabokov dichiarava, nelle sue Lezioni di letteratura, che "un buon lettore è una combinazione tra il temperamento artistico e quello scientifico, in quanto chi legge unisce la passione di un artista e la pazienza di uno scienziato."