Poesie | giovedì 27 ottobre 2011
Carlo Di Legge
La notte prima
La notte prima
non riesco a dormire,
non so perché:
presentare un libro
è quasi un' abitudine.
Ma qualcosa scava e una strada si apre.
La foto di un principe di cinque anni,
in una recita di fine anno,
col viso spaventato
di fronte a tanta gente.
Così,
mi tuffo come posso nel passato,
e tra quella folla che non c’è più
ritrovo mia madre,
e mio padre, che arriva dal lavoro verso la fine,
ma in tempo per vedermi.
Li ritrovo, e ne sono lieto, con un po’ di nostalgia,
e quel senso del precario
che a volte mi accompagna.
Ogni immagine che si presenta
nei ritardi del sonno
è una domanda alla notte.
Ritrovo presenze smarrite nei corridoi
come dietro le quinte
d’un teatro che sfuma non so dove;
poi, con la luce, continuo a tornare
al gioco e al piacere di esprimere,
in ballo, in amicizia e scrittura.
La notte e il giorno
compongono un senso cruciale dell’essere esposto
e del mettere in scena, improvvisando.
Non vista,
s’è fatta una strada di senso vivente.
Nocera Inferiore, 23.10.2011