Poesie | giovedì 27 ottobre 2011

Carlo Di Legge

La notte prima


La notte prima
non riesco a dormire,
non so perché:
presentare un libro
è quasi un' abitudine.
Ma qualcosa scava e una strada si apre.

La foto di un principe di cinque anni,
in una recita di fine anno,
col viso spaventato
di fronte a tanta gente.

Così,
mi tuffo come posso nel passato,
e tra quella folla che non c’è più
ritrovo mia madre,
e mio padre, che arriva dal lavoro verso la fine,
ma in tempo per vedermi.
Li ritrovo, e ne sono lieto, con un po’ di nostalgia,
e quel senso del precario
che a volte mi accompagna.

Ogni immagine che si presenta
nei ritardi del sonno
è una domanda alla notte.
Ritrovo presenze smarrite nei corridoi
come dietro le quinte
d’un teatro che sfuma non so dove;
poi, con la luce, continuo a tornare
al gioco e al piacere di esprimere,
in ballo, in amicizia e scrittura.

La notte e il giorno
compongono un senso cruciale dell’essere esposto
e del mettere in scena, improvvisando.
Non vista,
s’è fatta una strada di senso vivente.

Nocera Inferiore, 23.10.2011


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)