Poesie | martedì 16 agosto 2011

Carlo Di Legge

Tu, nato esposto al mare

Da molto tempo, vedi i pini,
nati lungo la strada,
piegati dal vento di terra
in direzione del mare.
Solo alcuni eucalipti
dalla bianca corteccia
resistono dritti.
Certo, dalla parte del mare
il vento ha piegato gli arbusti,
li ha spogliati in figure essenziali
di vento di mare,
dirette a terra.
Alcuni, vicini al mare,
inclinano alla terra,
altri, nati da parte di terra,
tendono al mare:
dipende da dove si è nati,
dall’esposizione alle forze.
Per i più si presta la terra,
in questo riconosci una giustezza:
i più senza terra non avrebbero
respiro.
Adesso risolvi, per come ti parla,
l’enigma del mare e della terra.
A te ora piacciono gli alberi
dalla corteccia bianca:
né mare né terra ma stelle,
breve percorso d’albero.
Tu, nato esposto a mare,
in tramonti di giorni e di notti
sbianchi la corteccia,
desiderando le stelle,
e t’eserciti a stare diritto.
Forse così non è,
ma così, guardando gli alberi,
oggi ti piace pensare.

Litoranea, 29.7.2011


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)