Poesie | giovedì 5 maggio 2011
Carlo Di Legge
Vibrante corda armonica
Di questi tempi, il cammino
avverte la lingua delle antiche pietre
e di ogni età del giorno, d’ogni
sfumata luce di cielo.
Qui parlano musiche di cielo e d’ acqua:
per questo,
ho potuto vederti, e sentire proprio te,
vibrante corda armonica:
adesso musica di questo mio tempo.
Portavo già queste parole, e posso dirtele.
Tu sei
come un villaggio, familiare in ogni angolo.
Sei distanza che si annulla, rivelando altra distanza;
sei una prossimità, e ogni punto è dentro.
Se resti, continuerò a guardare
in te l’eleganza venerabile,
ma giovane ogni volta.
Se vai – continuerò ad avvertire per te vicinanze e
distanze,
fin quando potrò,
poi
forse tornerò
a qualcuno, o a nessuno, al qualche volta, o al mai.
Poi
certamente tornerò
a ogni sfumata luce
di stella e musica di vento notturno;
e al tutto insieme che ho dentro,
a questa luce oscura che mi attraversa in ogni direzione,
domanderò – senza credervi – perché
ciò che ha inizio è da sempre già finito.
13.4.2011