Poesie | domenica 8 gennaio 2006

Carlo Di Legge

Conforto di Capodanno

Un tempo venni ad abitare queste mura, ho
sempre curato
la casa, vi ho portato libri e cose
belle. I ritratti degli avi mi guardano
da tre lati dello studio, quasi
ogni oggetto qui per me significa e ricorda.

Ho amato la mia casa pensandola nostra.
Sospettavo
la solitudine. Appena sei mancata, la vita vacillò come
fiamma di candela. Sembrò che qui
fossi straniero per sempre.

Ciò che provo adesso a pensarti non si lega alla presenza, e
non t’impegna, dal momento che ti so
lontanissima; e il dolore dell’assenza
è quasi meno forte
dell’amore che m’hai dato.

Se non ci sei, posso comprenderti: purtroppo, accade. Con
questa conversione
al pensiero d’amore che giustifica,
festeggio l’anno nuovo e sento,
tra spari e feste, e- mail, telefono
e lettere,
che mi restituisci casa.


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)