Poesie | mercoledì 3 febbraio 2010
Carlo Di Legge
Venerdì notte
Venerdì notte, quando per gli altri inizia il fine-settimana,
ho ordinato alla musica di fermarsi.
Sta sospesa nel silenzio della mezzaluna.
Seduto, a scrivere con calma.
Guardo immagini che trovano parola.
Semi di parola crescono nel cerchio di luce della lampada.
Se l’intonaco crolla sul balcone,
tendo reti alla campana della chiesa,
che mi accompagna, ogni quarto d’ora. Catturo
l’assiduità e la cura, il calendario e l’orologio.
Qui a fianco: vecchi muri, stemmi di pietra. Non
so il significato? – Cerca, se vuoi.
Ai pini del condominio del trentasei,
al buio, gli uccelli di continuo
volano tra i rami. Parlano
piano.
Ma ogni volta l’aria freme
di tante piccole ali.
Dicono: vola, non ti fermare.
Niente musica,
ho bisogno di uscire dagli abbracci,
che non sia un’abitudine –
ma stare un po’ da solo, questo è meglio:
altri occhi per vedere, e punti provvisori di saggezza.
Notte incantata.
È il germogliare silenzioso dei ricordi,
a musica ferma,
ma più ancora
l’incontro di cose sperate.
Voci senza corpo, menti attente, aperte.
E un vestito nuovo di luna.
Nocera Inferiore, 22-23.1.2010