Poesie | mercoledì 3 febbraio 2010

Carlo Di Legge

Venerdì notte

Venerdì notte, quando per gli altri inizia il fine-settimana,
ho ordinato alla musica di fermarsi.
Sta sospesa nel silenzio della mezzaluna.

Seduto, a scrivere con calma.
Guardo immagini che trovano parola.
Semi di parola crescono nel cerchio di luce della lampada.

Se l’intonaco crolla sul balcone,
tendo reti alla campana della chiesa,
che mi accompagna, ogni quarto d’ora. Catturo
l’assiduità e la cura, il calendario e l’orologio.
Qui a fianco: vecchi muri, stemmi di pietra. Non
so il significato? – Cerca, se vuoi.
Ai pini del condominio del trentasei,
al buio, gli uccelli di continuo
volano tra i rami. Parlano
piano.
Ma ogni volta l’aria freme
di tante piccole ali.
Dicono: vola, non ti fermare.

Niente musica,
ho bisogno di uscire dagli abbracci,
che non sia un’abitudine –
ma stare un po’ da solo, questo è meglio:
altri occhi per vedere, e punti provvisori di saggezza.

Notte incantata.
È il germogliare silenzioso dei ricordi,
a musica ferma,
ma più ancora
l’incontro di cose sperate.
Voci senza corpo, menti attente, aperte.
E un vestito nuovo di luna.


Nocera Inferiore, 22-23.1.2010



Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)