Poesie | martedì 26 gennaio 2010

Carlo Di Legge

Cuore d’inverno

La luce dei tuoi occhi
non è più familiare,
il suono della voce mi tiene a distanza.
Sei di un altro: è l’inverno.

Cosa ho da offrirti? Un cuore ombroso.
Libero, nella mia casa calda,
ma lontano da primavera.
Se tu venissi, mi troveresti?
Offro stanze confortevoli e prigioni.
I miei affetti, che vacillano stasera
come fiamma di candela.
T’offro qualcosa che non puoi volere.
Il mio cuore va un po’ per suo conto,
nel ghiaccio, tra i monti…
Batte con il cuore smorzato dell’inverno.
Io non ti rivedrò.


19.1.2010


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)