Poesie | martedì 3 gennaio 2006
Carlo Di Legge
Rendimento di grazie
I giorni sono lenti, ma si perdono veloci: non vedi? Le notti ci separano: e
non ti pesa?
Grazie: per le giornate in attesa di segni che non arrivano, per quelli che mandi,
per ciò che non fai, per i segni involontari, per quelli insufficienti.
Della fatica di ogni minuto, perché questa salita è aspra e manca il respiro.
Per l’essere presente mancando, grazie: per tutte le volte in cui mi sono sentito
insieme, in comunione forte e sottile, ed eri presente, mancando.
Per quante volte m’hai lasciato solo, perché apprendessi che il deserto è
un viaggio, e la vita è un deserto. Per questa tenda
alzata presso l’insostenibile, per la sorpresa del tuo sorriso, sulla soglia
dell’indifferenza.
D’esserti fermata sempre, passando, prima di ripartire ogni volta: perché non hai
mai deciso per questa dimora.
Per avermi legato
senza costringere, accampato presso un fuoco tenuto vivo.
Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia.
Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti.
Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente.
Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.