Poesie | mercoledì 17 giugno 2009

Carlo Di Legge

Ellissi

Prime ore del mattino.
Nella trama della luce
mi ritorna l'eco dei miei passi.
Interrogo l'eco:
perche' non c'e' nessuno, questa mattina,
da salutare?
L'eco dei passi mi risponde poco:
chi doveva, e' venuto,
chi non poteva esserci non c'e'.

Incalzo la luce.
Dice: domanda ai tuoi pensieri
come domandi ai passi.
Come cammini, cambia l'eco,
e così per ogni luce di pensieri
Chi deve ancora venire,verrà,
chi deve ci sarà,
chi non potrà venire non verrà.


Nocera Inferiore, 13.6.2009


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)