Poesie | lunedì 4 maggio 2009

Carlo Di Legge

Lo straniero

Questa notte, il vento si leva e soffia selvaggio dalla
campagna sui tetti.
Timori ancestrali mi attraversano
ogni nervo, nella mezza oscurità delle stanze.
Un segnale buio, anche un leggero mal di testa, può estraniarmi.
Segno di cosa?

Dove sono le cose che furono,
dove le cose che saranno? Dov’è andato il viola delle
montagne grigie, dove sarà il nero che sarà?
E coloro che furono e saranno, dove sono?

So il luogo del presente. Cos’è,
il luogo di ciò che fu, di ciò che sarà?Veramente è qui? Il nostro linguaggio è un errore, c’è un
altro linguaggio, che mostri le cose?
Qualcosa in me domanda,
qualcosa in me dev’esservi che può
domandare sull’immenso.
Basta a dire
che in qualche modo non rientro nelle strette
maglie delle cose?



8.3.2009


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)