Poesie | martedì 16 dicembre 2008

Carlo Di Legge

Riscrittura (scritture, cancellature)

Fà come l'universo, se vuoi, nel tuo

minuscolo universo. Nei registri della vita,

decide l'istante. Tu stesso puoi,

nell'istante, riscrivere le cose: allora, un convento a

mezza costa

ali e vele dispiega nella notte e sfolgoranti finestroni

di prora; all'alba, il galeone si cancella.

Ma ora non sei tu: non so chi scrive l'ora,

che la brughiera è gialla, il cielo cupo azzurro,

né si ripete

questa luce perdibile dell'ora.



Non è nube, per quanto

fitta, che non dilegui, davanti alle ferme

montagne - la realtà è un trascorrere di nuvole, sulle

montagne ferme,

e peraltro non puoi

pensare montagna che non scorra,

cancellandosi (consistenza di fumo, la roccia,

più forte è la scrittura).

Il corpo, una serie di scritture,

in cerca d'esegeta. Ogni scrittura è palinsesto di antichi

materiali.


Inquieti

e vivi sono gli universi. L'amore scrive, la

morte cancella.






Nocera Inferiore, 25.11.2008


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)