Poesie | domenica 2 novembre 2008
Carlo Di Legge
Piccolo esercizio sul tempo
Ho in qualche angolo un’immagine tra le altre,
che a volte, di sorpresa, ritorna nella mia memoria.
Nitida, inconfondibile, una montagna sullo sfondo.
Attraversiamo con mia madre un fossato, su un
pontile, in uno scintillare di sole sulle tracce della
recente pioggia. Un familiare arriva in un’auto.
Tutto ride di sole sull’acqua, di giovinezza e infanzia,
dalle foglie alle erbe bagnate, alle colline del golfo.
Ho immagini senza numero: tornano, o forse
restano dentro.
Cose che sono – la montagna è sempre là – o non sono
più, presenze che
mi vengono a trovare da un luogo notturno, lontano,
con il passo dei morti.
Ancora credo, come molti, nel tempo, e domando
cosa è stato, quel che ricordo,
e dov’è andato, e soprattutto
perché sia così.
Ma il tempo non risponde, soltanto mostra mutevoli
scene: sono certo di perdermi nel linguaggio,
cosa tutto questo significhi, non so,
non so più cosa vedo.
2.11.2008