Poesie | domenica 2 novembre 2008

Carlo Di Legge

Piccolo esercizio sul tempo


Ho in qualche angolo un’immagine tra le altre,
che a volte, di sorpresa, ritorna nella mia memoria.
Nitida, inconfondibile, una montagna sullo sfondo.
Attraversiamo con mia madre un fossato, su un
pontile, in uno scintillare di sole sulle tracce della
recente pioggia. Un familiare arriva in un’auto.
Tutto ride di sole sull’acqua, di giovinezza e infanzia,
dalle foglie alle erbe bagnate, alle colline del golfo.
Ho immagini senza numero: tornano, o forse
restano dentro.
Cose che sono – la montagna è sempre là – o non sono
più, presenze che
mi vengono a trovare da un luogo notturno, lontano,
con il passo dei morti.
Ancora credo, come molti, nel tempo, e domando
cosa è stato, quel che ricordo,
e dov’è andato, e soprattutto
perché sia così.
Ma il tempo non risponde, soltanto mostra mutevoli
scene: sono certo di perdermi nel linguaggio,
cosa tutto questo significhi, non so,
non so più cosa vedo.


2.11.2008


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)