Poesie | giovedì 7 febbraio 2008

Carlo Di Legge

Il passo successivo




Un gelido benessere governa i movimenti,
non conta il colore dei palazzi.
Ho percorso le strade per vedere. Ho
guadagnato diffidenze e qualche distacco.
Conservo il piacere
delle domande ingenue, porto qualcosa di
chi mi ha preceduto.

I gatti nel garage
lasciano zampe di pioggia sul cofano dell’auto.
Ciò che è vicino, tengo lontano, e
il remoto si approssima ed è qui. Non so se ho
guadagnato la morte, amo la vita.
Remoto gira il motore del mondo,
per me come per l’anima dei giusti.
Sta in agguato il passo successivo.






15. 12. 2007


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)