Poesie | domenica 17 giugno 2007
Carlo Di Legge
Per una ballerina di tango
Trascorri nei giri e mi domando
se invitarti sia troppo. Ma, se ti abbraccio,
ti conosco da sempre.
Cammini come la natura. Ti componi
in difficili figure. Le
gambe colorano lo spazio di pennellate
d’aria e di terra.
Segui in maniera universale e tua. Ma
il viso è oriente. Il corpo, pronto per
le direzioni; ma
l’attenzione inflessibile è priva di tensione.
Consenti la creazione allo spazio,
doni l’intelligenza al tempo.
Un passo con te è ripidi picchi. Cingerti
- abissi di mare.
Tu vivi un giro. Sciolto l’abbraccio, torni
sconosciuta.
Giugno 2007
Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia.
Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti.
Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente.
Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.