Poesie | venerdì 21 aprile 2017

Carlo Di Legge

Al mercato delle stoffe

Al mercato delle stoffe, trovo un drappo
di grande qualità,
color d’ocra gialla e rossa,
lo metto da parte per l’acquisto.
Il mercante mi dice: non tutti le riconoscono,
le buone stoffe. Costa molto.

Poi vedo un piccolo centrotavola ricamato,
d’intenso azzurro, il più bello che ci sia.

Ma – dov’è il drappo?
Per quanto io lo cerchi, non si trova,
come se non ci fosse mai stato.

È strano.
Qualcosa d’importante non c’è più,
altro è comparso, ora sembra che stia
al posto di quello.

Al mercato, le forme si presentano, sembrano certe,
e indietreggiano,
fino a scomparire.
Mi sento come se fosse colpa mia,
qualcuno può pensarlo.

D’improvviso, anch’io sono cambiato.
Non so più come acquistare il piccolo copritavola,
il più bello che c’è.

Viene notte, non dormo.
Le stelle impallidiscono,
il giorno mi ferisce.

Il pavimento è un vuoto senza fondo.
C’è sempre stato.

7-18/4/2017


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)