Poesie | lunedì 28 marzo 2016
Carlo Di Legge
Il cuore della notte di primavera
Come fosse terra di nessuno,
al fare del buio l’istante si trascina,
dice: – adesso non c’è tempo,
è per domani.
Domani ha sempre un domani,
l’ora ha solo se stesso.
Domandi perché.
La notte in te domanda.
Tempo, brillare dell’istante,
nascere
mutare
rovinare,
danza prodigiosa che dice e contraddice.
Notte, domanda,
il cuore batte, dormono tutti.
Periferie che gridano:
– ogni margine al mondo vuole il centro.
E la notte, senza tema di smentite:
– ogni cosa:
non più,
non ancora.
Nel cuore della notte tutti dormono.
La notte ha un cuore.
23.3.2016
Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia.
Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti.
Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente.
Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.
Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete.
A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà.
A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi.
A volte c’è un bisogno di poesia.
In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.