Poesie | giovedì 19 marzo 2015

Carlo Di Legge

Hai detto che verrai la sera

Hai detto che verrai la sera
dove sto adesso,
nel quartiere sotto la collina
da questa parte del torrente.

Così ho lasciato i ricordi poco lontano,
oltre il ponte.
Mi chiudo
in questa vecchia fortezza di tufo,
che vibra e parla come fosse viva,
imbarca luce dalle feritoie
e suoni di pioggia dal tetto.

Tu sei come la luce
che assedia le mura da tre lati
e guizza tra le cose:
se ti cerco, t’allontani,
e, quando m’incammino per andare,
ti presenti, e m’incanti.

Forse per questo dici che verrai la sera:
non adesso ma la sera,
quando il crepuscolo smorza i colori.
Tremo al pensiero della sera.

Apro sul balcone:
si precipita il vento, rotolando.
Non mi muovo,
non rispondo agli inviti del vento.
Libertà può essere
in ogni grado
dell’incertezza.

Se verrà sera, come dici,
sarai la mia sera.

I ricordi dormono
sull’altra sponda.

Il torrente
scorre.


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)