Poesie | lunedì 3 novembre 2014

Carlo Di Legge

Il tuo troppo (per una mia figlia)

In qualcosa mi sei simile:
nel tuo respirare, nel calcare la terra,
nei tuoi tanti punti di vista estremi.
Non per assecondarti, ti comprendo e ti resto vicino.

Più ti cerco nell’aspra tua natura,
calpestando arbusti secchi sui sentieri dell’anima,
più t’allontani e fuggi, come un animale d’ombra
al più piccolo rumore.
Oppure, ciò che non chiedi
ma ti aspetti
bisogna offrirtelo con prudenza,
per non essere afferrati
in quel tuo gioco di ricevere e pretendere.

Perché dai vortici del tuo troppo nessuno esce bene:
più ti danno addosso con rabbia
per le tue mancanze vere e presunte,
più tieni testa a tutti.
Ti giudicano, e tu alzi la testa e sfidi.
Più sfidi, più ti chiudi,
più sembri domandare vicinanza.

È vero, ti cerco da lontano, senza quasi sperare
se non quelle tue risposte quasi invisibili,
come ragnatele contro la luce della luna.
Ma ciò che si sente di te è palpabile e reale.

E più cresce questo sapere
che amore è pari ad infondata perdita.


23.10.2014


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)