Poesie | lunedì 23 gennaio 2006

Carlo Di Legge

Enigma

Hai lasciato cose che non sapevo. Le hai
portate, senza che le chiedessi. Oppure
innocenti cose che domandai:
un fazzoletto che ha perso il tuo profumo.

Hai lasciato qui le foto dell’infanzia, il sorriso da
bambina: il tuo piacere dei regali è qui, ma ti ha seguito.

Tutti i tuoi segreti
sono qui. E’ tardi per vedere. Era ora.
Le tue cartoline d’amore. Il necessaire per il trucco.
L’esperienza del corpo.

Foto delle crociere. E di noi: viaggi, topografie di
città, palazzi straordinari. Cose richieste, cose
non richieste.

Quel giorno terribile, a Parigi.
Quel tuo
compleanno.
Il pranzo frettoloso. L’ira.

Quel che portasti qui liberamente,
non l’hai voluto indietro. Qui resta.

Niente hai ripreso. Forse neanche te stessa.
Forse
hai lasciato di più di quel che hai.

Nella memoria, mondi. Nella speranza altri,
che non avranno luogo. E si confondono, memoria e
speranza. Ricchezze che
sembrano crescere: poi una
tristezza radicale, improvvisa. Il tuo
enigma, che
offre sempre diverse soluzioni.

Lasciasti qui l’amore, come per invitarmi a nuovi
amori. Sapevi che l’avrei custodito?

Non sei rimasta. Non sei andata via.


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)