Poesie | sabato 15 marzo 2014
Carlo Di Legge
Per le strade poco frequentate
Le strade meno frequentate oggi s’aprono,
il sereno ha preso il posto delle nuvole.
Ma, dove la montagna sale,
emergendo dalla terra sempre uguale
a se stessa, pregna d’acqua,
lassù, i vapori si presentano.
Le corone minerali attirano le nuvole:
se qui è sereno, lassù non è detto:
questo e quello, paesaggi dell’anima.
Dove sei più esposto, là, come rocce e muschi,
non c’è foglia che non porti analogie,
sottoboschi sterminati di metafore germogliano.
Le rocce bianche sono dentro, imponenti e segnate,
spaccate e frantumate, l’acqua e la terra le aprirono,
s’insinuano ovunque, come immagini in mente,
con la terra che gonfia e spinge, forze del caldo
e del freddo; ma già spuntano i fiori
colorati e gentili d’autunni e primavere.
Anche le ferite possono germogliare.
Figure evanescenti nel crepuscolo
s’incontrano e si uniscono
sugli sterrati.
Ed è una risposta.
Si fa tardi, al ritorno, e la notte costellata
non mi sorprende. Navigo nel buio
verso le luci.
Fine febbraio 2014