Poesie | sabato 24 agosto 2013
Carlo Di Legge
Milano
Il calore è salito, rasentando le pareti delle case,
è scoppiato il temporale.
Adesso un vento fresco s’infila nei cortili
e dispiega lenzuola come vele.
Sfilano immagini di quand’ero qui:
salutano dai parchi e dai musei, dalle strade lavate di pioggia:
qui abitavo, di qui passavo, quella sera, quella notte.
La cena, il lavoro, la donna che fu
e quella che non fu.
Con i ricordi e le date giochiamo,
io conduco, tu mi segui:
come se ognuno aprisse le porte
del suo passato all’altro.
Il caldo tornerà, forse domani,
ora è leggero il vento dei ricordi
condivisi in parola.
L’aria tersa rivela i colori,
la memoria che rivive non è triste,
si rigenera e rallegra come l’afoso agosto
sconvolto in brio di temporale
Sempre intenta a funzionare, senza distrarsi, ma
più amabile,
questa città, di pieno agosto,
crocevia di mondo,
come una gran miniatura di enormi città.
Dal ventre
delle case ti catturano
dettagli di vita.
Bimbi che crescono, i ragazzi nel metrò,
uomini d’ogni razza
Un sentore di grandezza nei nomi:
Leonardo, i navigli, ovunque la presenza del maestro;
e Agostino, il brillante dottore;
le suggestioni di Ambrogio,
e pensi la storia…
Intuisci l’infinita rete
dove ogni filo converge ad un punto,
ogni grandezza, a nulla.
Nessun quartiere è intricato e popoloso
quanto questo, che portiamo dentro.
Impareranno a vivere, gli uomini,
lasciando vivere gli altri?
Milano, 14 agosto 2013