Poesie | giovedì 25 luglio 2013
Carlo Di Legge
L'esame
Ora che si offuscano gli specchi
possa tu essere a te stesso
un amico migliore di quanto non sia stato:
essere a te il più chiaro degli specchi.
Hai portato ciò ch’è pesante,
hai saputo
per quanto minima sia la tua frazione
dove tanti altri non sanno.
Ma non è tanto di libri quel che sai,
anche se i libri ti sono amici cari:
più ti preme sapere cosa fare.
Ora diventa più aspra la salita,
una volta di più il cuore è gonfio e pesa,
il tuo cuore per fortuna sempre giovane,
anche quando si appannano gli specchi:
si profila un sentiero solitario.
Se vuoi essere prossimo a te stesso,
sappi guardare gli altri, e te stesso
come se fossi un altro.
È ora: va’
per le vie che porti dentro,
con sorridente, benevolo rigore.
Ascolta e dimentica, ricorda quel che vedi,
ma vedi meglio dentro, fuori un po’ si annebbia.
Hai creduto sempre poco nell’avere:
ciò che possiedi è per vivere meglio.
Accogli solo chi libero viene,
riconosci la spontaneità;
ma, se così nessuno viene,
ospita la pazienza e la speranza.
Impara dunque il più difficile passaggio,
facile solo a dirsi:
conosci ciò che vale
per te, senza offendere altri
con intenzione.
Il vento dell’estate ora soffia a favore:
incamminati,
nobile ti sia
la vita, come l’entrata
al sentiero dove si va da soli.
Nocera Inferiore, 22.7.2013