Poesie | martedì 9 luglio 2013

Carlo Di Legge

Intanto è luglio

Sto seduto per cena
con un panino e un bicchiere di bianco.
Ascolto il rumore della folla giù nella strada.
Niente di nuovo.
Mi nutro, bevo, respiro,
ma neanche dell’aria sono certo.
Qui stanno ricostruendo tutto, le vecchie case a un piano
saranno magnifiche nelle vesti nuove e chiare,
le immagino finite.

Già, sta diventando una zona di lusso.
Ricordo quando comprai casa, quasi vent’anni fa.
Anche allora era uno spettacolo,
muri scalcinati e cornicioni cadenti:
sta per compiersi qualcosa, ma forse
quel ch’è compiuto è morto.

È forse tempo di cambiare,
andando per altri luoghi, anche vicini,
per muri inutili e capanni di lamiere che
il vento fa suonare,
e intanto anche là i cantieri si alzeranno.
Allora, niente di nuovo.
Si continua a nascere e a morire,
le cose cambiano,
mi ritrovo nel cuore dei mutamenti,
seduto per cena,
ed è luglio:
il cuore dei mutamenti è immobile,
tutto cambia
e nulla accade.

Nocera Inferiore, luglio 2013


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)