Poesie | venerdì 26 aprile 2013

Carlo Di Legge

Eredità

Se riguardo, oggi, a fine d’ anno,
i dormienti –
separati dal cielo, sotto
il cespuglio delle rose dall’incarnato pallido,
dove l’occhio non va –
con lo sguardo raggiungo
tracce di vita vittoriosa,
luminosi pallidi rami
radicanti nell’aria e nella terra

Attraverso il ricordo
folto di nascondimenti e lampi,
mi pare come fosse sempre ora –
l’inquieto padre, l’idea di uguaglianza,
che come un giudice lo rendeva serio e severo –
la madre, fedeltà e religiosa pietà
per i prossimi, viva di piccole gioie.

Similmente, da chi
è stato una volta nel tempo,
vengono eredità –
in qualche modo, oggetti e libri, per qualche
appartenenza d’ emozione e parola:
testimonianze. Parentele
che non potevo immaginare.

Mi regalano un luogo protetto,
anche se dura un istante,
come una stazione
d’incontri e nuove partenze.

Le piante algide,
che ho appreso a potare
senza ferirmi,
profumo pallido mi regalano.


Gennaio 2013


Su Carlo Di Legge
È stato a lungo in Puglia ma è nato per puro caso a Salerno, poi ha trascorso gli anni a trasferirsi per l’Italia. Serba uno scrigno incantato del passato e inventa cattedrali benevole per l’avvenire. Spera di essere, in questo, come tutti. Negli ultimi tempi dice d’essersi iscritto alla scuola del presente. Scrive di filosofia, di tango e di poesia, è vero, bisogna ammetterlo.

Sulla rubrica Poesie
A volte c’è un bisogno di sospensione. Di densità diversa. Di tempo trasognato. Di spazio poco arredato. Di un posto delle fragole nell’anima. Di silenzi gentili che non sono di solitudine, ma di rade presenze discrete. A volte c’è un bisogno di sorpresa, di lampi improvvisi, accensioni impreviste. C’è un bisogno di respiro irregolare, di battito lento. Di ricerca segreta tra le pieghe del sogno e le unghie della realtà. A volte c’è un bisogno di attesa. Di ricordo. Di sguardo lontano, distante. Di confini indistinti, di profili scontornati, nuovi. A volte c’è un bisogno di poesia. In quest’angolo di rivista se ne trova di nuova, di inedita, di molto famosa, di nascosta, di quella che addolora e di quella che consola. Basta cercare. Basta aver voglia di scoprire parole segrete. Basta trovare un piccolo tempo anche per la poesia.

Sentire il tango argentino. Dieci lettere e una poesia, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2011)
Il candore e il vento, di Carlo Di Legge (Fuori Collana, 2008)