Poesie | martedì 15 maggio 2012
Carlo Di Legge
Poesia di maggio
Ogni volta gradita come un nuovo giorno,
sei combattiva come un enigma.
Resti
evanescente come ombra di luna: ma reale
come sabbia di mare,
fertile terra, roccia bianca della cima.
Sei sottile come un fuscello
portato dal vento,
e insieme dura, eppure calda di sentimento –
levigata come un discorso,
incisiva e tagliente come una risposta.
Pietra preziosa e singolare: ti ritrovi
e perdi nei tuoi riflessi innumerevoli.
Sei quel sollievo che provo guardandoti,
o ascoltando,
quando senza motivo siamo insieme.
Oppure pesi – è come rispondere a se stessi.
Sei come una bambina.
Un sorriso, una mossa
d’innocenza maliziosa:
prima che me ne accorga, vinci,
ma la posta era niente.
O sei la guerra, per una sola parola.
Guardo: non ti presenti
sulla mia strada,
e non finisco di proportela;
eppure ci sei, sulla tua, come
se potessi seguirti –
perché è vero,
qui
lontano e vicino si confondono.
Monastero di passi discreti e penombre,
dove
esitando
si entra,
come uno scrigno di caldi silenzi.
Minuscola presenza. Smisurata parola
di maggio.
Maggio 2012