La notte prima
non riesco a dormire,
non so perchAc:
presentare un libro
A?N quasi un' abitudine.
Ma qualcosa scava e una strada si apre.
La foto di un principe di cinque anni,
in una recita di fine anno,
col viso spaventato
di fronte a tanta gente.
CosA??,
mi tuffo come posso nel passato,
e tra quella folla che non ca??A?N piA1
ritrovo mia madre,
e mio padre, che arriva dal lavoro verso la fine,
ma in tempo per vedermi.
Li ritrovo, e ne sono lieto, con un poa?? di nostalgia,
e quel senso del precario
che a volte mi accompagna.
Ogni immagine che si presenta
nei ritardi del sonno
A?N una domanda alla notte.
Ritrovo presenze smarrite nei corridoi
come dietro le quinte
da??un teatro che sfuma non so dove;
poi, con la luce, continuo a tornare
al gioco e al piacere di esprimere,
in ballo, in amicizia e scrittura.
La notte e il giorno
compongono un senso cruciale della??essere esposto
e del mettere in scena, improvvisando.
Non vista,
sa??A?N fatta una strada di senso vivente.
Nocera Inferiore, 23.10.2011