Il giorno dei negozi, dopo la??accordo con i posteggiatori,
numi tutelari delle soste, comprammo camicie e vestiti.
Aerei affaticavano i cieli pulsanti.
Il caldo camminava sulle acque e sulla??ingresso della cittA?
immensa,
in prossimitA? dei docks, verso i cantieri del Mediterraneo.
Immobili gru e un alto scheletro da??acciaio circolare
sorvegliavano il viavai di merci,
e soprattutto, ovunque, passavano genti.
Al ritorno, decidemmo di pranzare.
Era una pizzeria,
tavolini per i viaggianti sulla strada, sotto gli ombrelloni.
Un giovane gentile, orientale o africano,
raccoglieva ordinazioni.
Da??improvviso, senza motivo, lei recitA2:
i messaggeri sono un esercito senza numero a??g
ma un motivo si presenta sempre,
e difatti le immagini furono immediate,
esercito senza materia ma evidente
nella terribile luce.
Tra porto e stazione ferroviaria a??g
un luogo da??esodo e da??immagini, sulla strada del mare,
puA2 divenire via di deserto e di terra promessa,
e nascono e approdano da una??altra acqua
le cose che non vedi sA1bito,
come cammelli, cavalli e marcia di generazioni:
la via fu una pista carovaniera,
e la strada dei palazzi del mare quasi scomparve,
cedendo ai pazienti animali a quattro zampe,
sul selciato sconnesso, dove barcollano e rovinano le auto,
senza sosta correndo,
e ti sei fermato per caso, ad ascoltare e a guardare.
Mentre parola e figura circolavano,
da??improvviso dai vuoti cieli fu mandata la brezza,
sollievo immenso al sudore dei viandanti.
Anche se non ci fossero terre promesse,
e la strada si riducesse alle pietre sporche e polverose,
in qualunque luogo, sai che le visioni sarebbero con te,
umbratile sostanza in forma di parola.
Ca??A?N un tempo per ogni cosa, sotto il cielo a??g cosA?? A?N scritto.
Ma un sogno puA2 dare passaggi e direzioni,
e le veloci immagini possono sempre venire.
Napoli, 15.7.2011