***
Disse la foglia al vento: a??Insegnami a volare.a??
(Palinuro, luglio 2007)
***
Passi muti spezzano il tempo. Li seguo e arrivo a una strada tra i canneti. Oltre, ca??A?N la spiaggia.
Le onde precipitano sulla riva con la disperazione di baci aspettati una vita.
(Santa Maria del Cedro, agosto 2007)
***
Vorrei sapere cosa vuol dire vivere senza il peso di un cuore che ti galleggia dentro a??g che fa troppo rumore a??g che ti chiude la bocca, non le parole.
(Quarto, dicembre 2008)
***
Titone [1]
Dove sono le tue labbra antiche, quelle labbra che pregarono per la fine degli addii?
Sei corsa ad addormentare le stelle, ad esiliare il tuo dolore sulle foglie?
(Lo sai, brilla di crudeltA? ciA2 che non posso dartia?|)
Tornerai da me quando inaridirA? ogni luce?
Tornerai, o dovrA2 aspettarti nella nuda prigione di un ricordo?
Tornerai qui dove nasce la??urlo del mare?
(Torre Gaveta , dicembre 2008)
[1] Titone era uno dei fratelli di Priamo. Venne rapito da Eos, la dea della??aurora, e ne divenne la??amante (ebbero un figlio, Memnone, che fu il capo degli Etiopi durante la guerra di Troia e venne ucciso da Achille). Eos pregA2 Zeus di concedergli la??immortalitA?. Zeus la??accontentA2. Ma Titone continuava ad invecchiare: il suo corpo era ancora quello di un mortale. Di questo mito sono stati tramandati due finali: nel primo, Titone viene abbandonato al suo destino; nel secondo A?N tramutato in cicala.
***
ChissA? se ricordi ancora le carezze che la??acqua scioglieva nei vicoli e la finestra di rami da cui guardammo la neve, ammantati dalle rovine del cieloa?|
(Roccagloriosa, gennaio 2009)
***
Euridice
Forse, un giorno, ti racconterA2 tutti i momenti in cui non ti ho trovato accanto a me e semineremo con le nostre voci la??eternitA?.
(Paestum, gennaio 2009)
***
Gocciolano via le colline, il cielo si schiude, pallide stelle sfumano verso giorni perduti.
Come teneri incensieri disperdono la??odore di un silenzio impossibile.
(Quarto, marzo 2009)
***
Sera
La speranza A?N un volo e il cielo A?N perduto.
(Napoli, aprile 2009)
***
Dalle sponde alle stelle sfuma il giorno (dova??A?N il trono sicuro dei tuoi capelli?). Rami stanchi aspetteranno la??alba.
Ancora una volta.
(Lago da??Averno, aprile 2009)
***
Non una lacrima, nAc un sorriso. Solo una parola spezzata a metA?. Gli addii dimenticano sempre la??ultimo bacio.
(Quarto, aprile 2009)
***
Suoni incapaci di riconoscersi, strade oppresse dal fango, foglie picchiate dalla pioggia.
Dova??A?N quel sorriso sbocciato con la prima carezza?
(Quarto, giugno 2009)
***
La scia dei tuoi respiri sul vetro appannato spezza ogni notte intere costellazioni. Alle mie spalle hai lasciato solo una??impronta: la piA1 profonda, la piA1 crudele a??g la??unica che ricorderA2. Non mi resta altro che il tuo nome senza pietA?. Ma io sarA2 qui, tra queste mura dimenticate, ad aspettarti. Per sempre.
(KarphA?? [2], settembre 2009)
[2]KarphA?? A?N un sito archeologico risalente alla??epoca minoica. Situato sui monti Dikti, a Creta, venne scavato tra il 1936 e il 1937 dalla??archeologo inglese John Pendelbury.
***
Il lungomare affonda nel vento e nei passanti pronti ad amare la??autunno.
(Napoli, settembre 2009)
***
Quella notte il buio si sciolse e scivolA2 sulle nostre bocche. Baci crollarono sulla curva dei tuoi fianchi, affamati di ombre e illusioni. Queste mani morirono sul tiepido silenzio delle tue gambe.
(Quarto, novembre 2009)
***
Adhān [3]
Una voce in bilico oscilla sulle foglie. Tra di noi solo un soffio di luce e la??incanto del mattino.
(Famagosta, gennaio 2010)
[3] La??adhān A?N un rito islamico: dalla cima del minareto, il muezzin esorta i fedeli alla preghiera.
***
Quando i nostri regni infelici crollarono contro le tue dita dolci e invincibili, fiorimmo e ci addormentammo tra cascate di silenzi.
Chiusi gli occhi per indovinare il profumo delle tue spalle.
E le ritrovai, calde come stelle antiche.
(Napoli, marzo 2010)
***
Il 18 ottobre di due anni fa ci parlammo per la prima volta. Quelle parole conservano un segreto e ancora oggi profumano la??aria, tremano, si disperdono. Allora ca??era un poeta innamorato, ora solo queste righe silenziose. Come te.
(Siracusa, maggio 2010)
***
Mi chiedo se ritroverA2 mai in un tuo sorriso quella promessa lasciata in sospeso.
(Quarto, giugno 2010)
***
Quante parole, quante notti scivolate oltre le tristi gambe del mare.
Ho sete di un ritorno ai giorni in cui il mondo era ancora giovane e le cascate si gettarono per la prima volta tra le braccia della terra.
(Marmari, agosto 2010)
***
Omero
Cantai i sogni e gli incanti di eroi incatenati alla morte.
Cantai i giorni in cui pochi uomini crearono la??eternitA? e insegnarono agli dAci immortali ad amare.
(Micene, agosto 2010)
***
I ricordi bruciano la??inverno, ma queste parole non si arrenderanno al fuoco. PerchAc tu sappia che tremai quando i tuoi seni sbocciarono tra le mie dita.
Quando li bevvi lentamente, come acqua.
Quando la bocca impietrA?? sulla tua schiena sudata e piantA2 radice oltre ogni parola mai detta.
Quando non seppi implorare quella??istante perchAc durasse in eterno.
(Quarto, febbraio 2011)