avverte la lingua delle antiche pietre
e di ogni etA? del giorno, da??ogni
sfumata luce di cielo.
Qui parlano musiche di cielo e da?? acqua:
per questo,
ho potuto vederti, e sentire proprio te,
vibrante corda armonica:
adesso musica di questo mio tempo.
Portavo giA? queste parole, e posso dirtele.
Tu sei
come un villaggio, familiare in ogni angolo.
Sei distanza che si annulla, rivelando altra distanza;
sei una prossimitA?, e ogni punto A?N dentro.
Se resti, continuerA2 a guardare
in te la??eleganza venerabile,
ma giovane ogni volta.
Se vai a??g continuerA2 ad avvertire per te vicinanze e
distanze,
fin quando potrA2,
poi
forse tornerA2
a qualcuno, o a nessuno, al qualche volta, o al mai.
Poi
certamente tornerA2
a ogni sfumata luce
di stella e musica di vento notturno;
e al tutto insieme che ho dentro,
a questa luce oscura che mi attraversa in ogni direzione,
domanderA2 a??g senza credervi a??g perchAc
ciA2 che ha inizio A?N da sempre giA? finito.
13.4.2011