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Poesie > sabato 12 febbraio 2011 - #484
Appunti di viaggio
Carlo Di Legge
Un mattino, le forme
sono tagliate di netto nel colore rilucente
del mare e nel cielo; poi da??improvviso
la??alto metallo azzurro
A?N impallidito
e sale il rosa, poi muta nel bianco e nel celeste,
nuvole nere incappucciano
la catena.

Altro giorno, ora diversa, altra
visione. Mare di colore intenso, come il cielo, con
qualche bianca vena,
e le montagne
sulla??altra sponda che sale dal golfo
hanno preso da??azzurro.

Le case del paese ocra e terra
appena ieri grigie
oggi un arrocco di vita e di passioni
a perpendicolo sul mare o su argini alte
a riparo della??acqua che scese, o scenderA?.

E il fiume grande sempre si perde in mare.

Un tempo la??uomo dorme solo,
un tempo in compagnia;
gli amici sono altrove, un tempo erano qui.

Viaggi per lavoro. Domandi
senso alle cose e al colore.
Qualcuno ti chiama, viaggiatore? Come
se le cose potessero rispondere?
No, solo immagini si vedono.
Qualche meraviglia di bellezza, nessuno
stupore.

Tu che viaggi,
trova un senso a
questo a??g dicono le cose:
a perpendicolo su niente,
tu vivi, e non ha senso. O trova un senso
alla??acqua che si perde in acqua.

Sembra ogni cosa dire
che ognuna ha senso per altro e non per sAc,
ma il senso mai lo trovi,
solo nulla ha senso per nulla.

Oppure potrebba??essere
qualche lembo da??eterno nella??erba del prato,
affiorante da nebbia,
nascosto in pieno sole,
o nelle cose che non vanno come devono a??g
potrebbe.

Rispondi alla domanda delle cose.

7.2.2011