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Poesie > martedì 8 febbraio 2011 - #508
A casa invece di andare
Carlo Di Legge
Stasera, a casa invece di andare a??g aspetta
mezzanotte, solo un piccolo impegno.
Ha pensato a sAc, alla
vita a??g a questo posto dove abita, A?N tanto, come
alle strade delle cittA? lontane,
e non si sente straniero.
A certe piccole fitte in certe parti del corpo (come
avvisi), al sapore di piombo qualche volta
sulle labbra, a certe statistiche,
peggiori negli ultimi anni. Al
viso dagli occhi infossati per i viaggi
di lavoro,
ancora alla vita,
che non si ferma quasi mai. Se ciA2 che piA1 gli pesa
non lo salvi, se non lo perda la quiete che desidera;
a questo possibile inganno, a tutti gli altri, ai
disincanti,
a quel che avrebbe e non avrebbe dovuto,
alla prospettiva,
al limite.
Ovvio, ci sono ancora molte cose da fare, saranno
comunque troppe, ma non sa il tempo che ha, questo
A?N certo,
sa che non A?N stato mai dritto come ora, quando
il tempo sa??incurva,
ora che ha musiche e movimenti di ballo, affetti
e parole di vita.
Se proietta alla??indietro anche venti o trenta??anni avvenire,
vede bene che sono giA? volati;
si guarda intorno, vede la sua fortuna.
Per il dolore di chi resta, sia pure il piA1 feroce
degli uomini, ha
compassione; condivide le gioie future degli altri.
In fondo, cosA?? sembra:
la sua fine non lo riguarda.


4-5 febbraio 2011