A? incominciato quella notte
in cui non dormii, e pensavo: se i miei potessero
vedere, sarebbero soddisfatti.
Allora sono venuti da me, e ancora ci sono. Dal
canto mio, riordino e scarto libri senza fermarmi,
faccio pulizia e soprattutto butto via mucchi di
carte livide, il malumore di troppi anni.
Come un trasloco, o come mi preparassi per
i prossimi venta??anni. ChissA?. E, insieme al ricordare,
confermo le radici nei ricordi.
Ci sono tutti: il nonno, conduttore di treni,
napoletano con i baffi e garofano rosso
alla??occhiello, nelle feste del primo maggio;
la??altra nonna, da sempre con noi, la??accento
romano, modi un poa?? altezzosi, con
me sempre carina.
Le suonate a quattro mani, al pianoforte,
tra una scenata e la??altra, lei e mia
madre.
Mio padre che si ritira in bici dal lavoro, la sera.
La cena insieme.
Nessuno manca. Ordino e spolvero, circolano
sequenze da??immagini e parole.
PiA1 da??un secolo A?N qui, evocato
dalla??emozione. La mia storia A?N nella storia di tutti.
Anche ca??A?N fantasia a??g i fantasmi chiacchierano con
i vivi.
Basta la??occasione, che sollevi un poa?? di polvere.
FinirA? presto. Aspetto che la confusione si
componga
nella sempre presente ma nascosta
trama.
Nocera Inferiore, 9.8.2009