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Poesie > mercoledì 28 dicembre 2005
Per Sofia
Carlo Di Legge
Un giorno di settembre, in una cittA? lontana, un pallone
giallo fiammante, prima portato dal vento, poi
perduto per sempre
nel dedalo di muri e dislivelli, fu
restituito con esatto calcolo di luogo e di tempo
dalla??escogitare del vento e del caso.

Noi sapemmo sperare. CosA?? la rosa: la giardiniera scorse tra
rami secchi
timidi germogli di vita.

Palloni che tornano, rose che rivivono. Un segno
sperato mi basta. Poesia A?N forma mentis da??invenzioni a??g per
esempio, anche le cose perdute per sempre tornano.

Non A?N vero, se vivi nel tempo che non torna. Ma tu a??g donna
o uomo a??g sei come me: puoi comprendere, e, volendo,
troverai anche tu che
le cose tornano, e altro ancora: A?N reale.