Al centro del tempio ca??A?N un altare di pietra.
Al centro della??altare ca??A?N una vecchia ciotola rovesciata.
Nessuno sa che cosa essa nasconda. La memoria del suo segreto si A?N persa nel corso dei secoli.A?
La tradizione narra che fu il piA1 sapiente di tutti gli uomini, detto a??la??Anticoa?? a posarla su quella??altare: sotto di essa sarebbe custodito il Mistero dei Misteri, il fulcro stesso della??Antica Sapienza.A?
PerciA2 ogni giorno essa A?N venerata dai monaci con inni sacri e profondi inchini. Per ogni membro di questa religione, sarebbe sacrilegio supremo toccare la ciotola, profanandola con la sozzura di ciA2 che A?N mondano.A?
CosA?? il suo segreto resta sigillato nei secoli dei secoli, e col passare del tempo A?N divenuto la??oggetto principale di lunghe speculazioni fra i
dotti.
Una mattina di primavera, mentre il cinguettA??o degli uccelli e una leggera brezza, filtrando da fuori, accarezzano dolcemente la penombra degli oscuri recessi del tempio, due vecchi monaci - amici da tanti anni - sono, come al solito, presi da una delle loro interminabili diatribe sul mistero della ciotola rovesciata, che se ne sta lA??, accessibile al loro sguardo, muta nel suo
segreto.
Uno dei due monaci dice:
- Amico, in tutti questi anni si A?N fatta sempre piA1 profonda in me la convinzione che sotto quella ciotola sia conservato quanto di piA1 prezioso sia dato trovare sulla faccia della terra. Infatti, se ciA2 che vi si cela deva??essere un simbolo di quella??incorruttibile essenza spirituale che tutti noi veneriamo, non puA2 che essere qualcosa di unico, incomparabile, meraviglioso. Forse un diamante perfetto, senza alcuna impuritA?. Forse una sfera da??oro purissimo. Forse una sacra reliquia del venerabile Antico che fondA2 la nostra religione. Forse due specchi che eternamente, alla??infinito, si riflettono la??un la??altro nel sacro buio custodito dalla ciotola. O forse qualcosa di ancor piA1 prezioso, che la mia mente non puA2 neanche immaginare.
Comunque sia, non solo la ragione, ma il cuore stesso mi dice che lA? sotto ca??A?N qualcosa, qualcosa di assolutamente prezioso -.
La??altro monaco scuote il capo in segno di dissenso e replica:
- Amico caro, mi meraviglio della tua ingenuitA?! Pensi davvero che sulla faccia della terra esista qualcosa di cosA?? puro e perfetto che possa anche solo lontanamente rappresentare la??incorruttibile essenza spirituale? Guardati intorno: tutto decade, tutto A?N corrotto dal tempo e dalla??imperfezione insita nella??esistenza stessa.
Ti confesso che, col passare degli anni, il corso dei miei pensieri ha sempre piA1 preso una piega di amarezza. Poco a poco, mi convinco sempre piA1 che sotto quella vecchia ciotola non ca??A?N assolutamente niente e che anche questa cosiddetta a??essenza spiritualea??, meta agognata di tutti i nostri sforzi, in realtA? non sia altro che una chimera.
Dopo tanti anni di disciplina e di esercizi spirituali, chi di noi la??ha mai vista? Chi di noi puA2 dire di essersi avvicinato anche solo di un passo ad essa?A?
Francamente, credo che quella vecchia ciotola non abbia alcun valore, che non serva a niente e che sia stata messa lA?? affinchAc gli uomini, illusi dal suo mito, attraverso una??ingannevole ma utile fede si sforzino di comportarsi un poa?? meno brutalmente del solito. Ea?? solo per questa sua pietosa utilitA? che io stesso non ne infrango la??aura sacrale toccandola e mostrando a tutti la??orribile veritA? del nulla e della??insensatezza che pervadono la nostra esistenza -.
E cosA?? i due monaci continuano a discutere sui loro opposti punti di vista, dinanzi alla muta, inesplicabile presenza della ciotola
rovesciata.
Ma ecco, alla??improvviso, echeggiare un boato per le volte del tempio: il pesante portale si A?N spalancato. Mentre un gran fiotto di luce, di cinguettA??i di uccelli e di profumi primaverili inonda i polverosi recessi del sacro luogo, ecco entrare un viandante, tutto impolverato per il lungo viaggio, ma con una ridente serenitA? che illumina il suo volto.A?
Chi A?N costui? Viene da lontano e va lontano. Ea?? solo di passaggio. Non sa nulla di templi e di antichi misteri. Ha in mano una manciata di fragranti bacche appena colte.
Si guarda intorno, scorge la??altare e vi si accosta, coprendo col suo corpo per un istante la vista della ciotola ai due anziani monaci, talmente sorpresi per questo ingresso improvviso da restare come pietrificati.
Il viandante afferra tranquillo la ciotola, la solleva, guarda sotto e un sorriso gli illumina il volto. Poi, sostenendo la ciotola sul palmo della propria mano, la riempie delle dolci bacche che teneva nella??altra e, tutto contento, se ne esce fuori, ai colori, ai suoni e ai profumi di quello splendido pomeriggio primaverile, per proseguire il suo
viaggio.
I due monaci sono restati annichiliti. Non hanno nemmeno avuto la forza di gridare allo scandalo quando lo sconosciuto visitatore ha toccato la ciotola e se la??A?N portata via. Sono anzi rimasti come affascinati dalla??enormitA? del sacrilegio, come incatenati loro malgrado a guardare con avida curiositA? che cosa ca??era sotto la
ciotola!
E ora la??oggetto delle loro interminabili speculazioni A?N finalmente lA?, davanti ai loro occhi stupefatti e attoniti: sulla??altare di pietra, nella penombra del tempio, poggia silenziosa una??altra ciotola rovesciata, identica alla prima, solo un poa?? piA1
piccola.
Commento sapienziale
La via della??affermazione
e
La via della negazione
Non sono che una sola:
La Via del Pensiero.
Al di lA? di essa
- Molto al di lA? a??g
Si schiude
La Via del Non-Sapere,
Dove Vedere A?N Agire.
Per chi vede senza nulla sapere,
Tutto accade da sAc,
Come lo sbocciare dei fiori a primavera.
Per lui,A?
Anche una ciotola colma di bacche fragranti
A?N
Mistero e Meraviglia.
Ma per chi non vede
Credendo di sapere,
Fossero anche scoperchiate mille ciotole,
Sigillato resta il Segreto
Nella??oscuritA? di un polveroso enigma.
Eppurea?|
Quando viene la primavera,
Su tutti splende lo stesso sole,
Su tutti soffia la stessa brezza.
Versione zen del racconto
Nella cucina del monastero due giovani monaci stanno pelando patate. Sul tavolo ca??A?N una ciotola rovesciata.
Da??improvviso, irrompe il maestro e, brandendo il bastone con aria minacciosa, domanda:
- Che cosa ca??A?N sotto la ciotola? Se dite a??Qualcosaa?? vi colpisco! Se dite a??Nientea?? vi colpisco! a??g
Il primo monaco resta immobile, attonito.
Il secondo monaco prende la ciotola, la riempie di bacche ed esce in silenzio, mangiando le bacche, mentre sul tavolo A?N rimasta una seconda ciotola piA1 piccola, sempre capovolta, che si trovava sotto la prima.
Il maestro esclama:
- Ben fatto, ben fatto! -.A?
Poi, rivolto alla??altro monaco, ruggisce:
- Che cosa ca??A?N sotto la ciotola? Se dici a??Qualcosaa?? ti colpisco. Se dici a??Nullaa?? ti colpisco. Se fai come il tuo compagno, ti colpisco due volte! -