Fermavo l'auto, poi percorrevo il vialetto. Salivo
le scale buie. So
che la casa A?N disabitata, come un corpo senz'anima.
La strada, i luoghi, sono intatti.
Mi aspetto per un attimo che la tua figura
bianca e curva
appaia, lenta nella salita.
Questo luogo A?N un vuoto, una
mancanza.
Insieme, mi assale il ricordo di quella
tua umile fierezza,
che consisteva nel non chiedere.
Un anno dopo, so che eri la mia stessa vita.
Mi sembrano sempre impossibili
il tuo viso freddo,
il saluto definitivo.
CosA?? vanno le cose, naturalmente, e non
eri tu, era la morte.
Ti so presente,
e non posso piA1 incontrarti al mondo.
Nocera Inferiore, 30.11.2008