Questo panno rattoppato fu una tenda, piena
spesso di polvere, che impediva agli sguardi di
entrare dalle scale in cucina, nella casa del
ricordo. Il cotone A?N ricamato a barche a vela,
riflessi e nuvole, due donne in cuffia e lunga
veste, che guardano il mare,
un albero, un muro a pietre, la
staccionata. So le mani che vi lavorarono.
Quel paesaggio non ha tempo. Io
ho tempo, perchAc sono. E si biforca il tempo,
a partire da questo
attimo: il passato cresce e si
avvolge, si assottiglia
il futuro. Ma A?N prezioso il futuro, a me A?N come
un intervallo
corrente tra memorie
di vite che furono
e mi restano vicine: questo fu il
tempo di lui, questo di lei, tra la??uno e la??altra a??g
affetti, persone fatte
tempo a??g si muove la
prospettiva, una specie di attesa del passato,
un passato ancora da venire.
E
il passato A?N la??esperienza a??g me ne viene un
mormorA??o, come una tenue musica.
Il tempo A?N tutto insieme, A?N qui nella mia casa,
dove la parola dice e si contraddice,
e bruciano visioni di
lunghe fughe di luoghi, cose veloci e di cenere,
in mutamento.
Gli oggetti del contempo mi scortano con
sensibile voce. Gli oggetti hanno parola, che
ne parla, e tuttavia mai sono la parola.
Ora il telo A?N una tovaglia, in cucina.
Salvo quel che posso dalla perdita.
La parola in qualche modo salva.
13 settembre 2008