Pensate che il poeta debba curare la fitness?
Apparire bello?
Il Professore:
Mah... Penso al Petrarca, alla conquista
del monte Ventoso... Piccola cosa forse
da cui distaccarsi, pensare all'interioritA?
e ingrassare fino all'obesitA? grave...
O a Pound, alle montagne rocciose
dove era nato, al fiume Hudson "al cui
confronto il Tamigi era un ruscello".
O a Leopardi che non si lavava...
Strane persone i poeti
non sempre fisicamente attraenti
ma sempre fisicamente attratti
dalla natura
dal mutevole corso delle cose
in cerca di un eccesso da condividere...
Marina:
E la Dickinson che nella sua solitudine
diceva: "Ho celato me stessa nel mio fiore.
Quando dentro il tuo vaso appassirA?,
inattesa tu, forse, sentirai quasi una solitudine,
per me"?
Il Professore:
SA?? A?N proprio cosA?? A?N questo celarsi
forse un punto di arrivo
o di partenza "una vita nova"
dove perA2 non si puA2 dire
tutta la veritA?.
Sempre la Dickinson diceva:
"DA?? tutta la veritA? ma dilla obliqua"
E noi dovremo forse
apparire obliqui
nella nostra solitudine..
E' questa forse la "fitness"?
Marina:
Non proprio. In genere fa parte
della "fitness" star belli diritti,
pronti...
Il Professore:
In altri termini bisognerebbe
esser "vaghi", come il giovane
di cui ci si innamora..
"Non A?N si vago e bello
il fior del prato..."
Ma ancora A?N questa la fitness?
Esser vaghi e belli
A?N una cosa naturale...
Marina:
Mentre dopo ci sforza di esserlo...
Il Professore:
SA??, ed A?N un po' triste rincorrere
la bellezza, quando invece
bisognerebbe capire
che c'A?N una profonda responsabilitA?
nell'essere belli...
Marina:
E da questa responsabilitA?
discende il nostro parlare obliquo?
Il Professore:
Certo, quando si parla le parole
nascono con noi.
Bisogna accompagnarle
insegnarle a celarsi
perchAc possano
poi
farci compagnia.