Da quella notte, un sogno mi ossessiona.
Un mondo senza luce, come
una prigione, senza i colori della vita
in una casa deserta.
Quella disposizione di stanze la conosco, so
che non vorrei,
eppure in qualche modo ma??appartiene.
Entro per una porta che non ca??A?N, sognata
porta, che sa??apre in un muro
da??una mia casa, quale non so, della mia vita.
Sa??apre, vedo bene il chiavistello
da??apertura. Entro.
Tutto evidente, e nulla: so che a ogni
stanza sognata
ne corrisponde una reale,
vedo e non vedo indizi
ma non so descrivere
corrispondenze.
Nelle stanze senza luce
so che vi sono gli stessi antichi mobili
della mia casa, ma
come dimenticati: lA? vedo
accumularsi polvere e
strati di silenzio, e ragnatele morte.
Forse non sarA? mai, e non fu; oppure forse
eternamente la??abbandono aleggia su di noi e
sulle nostre cose,
come un mondo che puA2 essere e non deve,
dove nessuno cammina,
da percorrere sognando.
Luglio 2008