un trabiccolo beige buono per radiolondra,
captiamo il battito cavallino, al galoppo,
dell'astronauta alla sua 17esima settimana
di missione (140 battiti al minuto).
L'esperienza ricorda da vicino
le voci rubate, di cosmonauti russi,
da improvvisati marconisti stellari,
due fratelli piemontesi degli anni Sessanta.
Anche noi drizziamo le orecchie tra i flutti,
i flussi, le interferenze radio in cerca
del codice binario, ritmo, che dica: vi-vo.