un miraggio ballerino della??afa: perchAc quando ci sei ma??allontano
da te, quasi ti evito,
come se ogni volta avessi altro da fare che curarti.
E di te poco resta: gli occhi che scrutano, a volte fissi; qualche
capello bianco che il sole rivela e non ti curi di nascondere; una
voce misurata, talora profonda.
Insignificante. Forse no. Forse esisti, oppure no. Forse appari e
scompari, a volte sei, a volte non sei.
Ti penso nel cuore della cittA? immensa, sulle cave di tufo, sei
come una??anticamera di finestre chiuse, o una musica malinconica
che conosco.
La tua mente accogliente A?N una pianta che ficca lunghe radici
nelle caverne senza sole.
E mi domando, ancora, quale piccolo segreto, quale
imponderabile segreto nascondi, nel respiro potente della grande
cittA?. Qualche volta mi pare di conoscerlo. Dubito che
servirebbe.
Non so come, oggi, ti sei insinuata nei miei pensieri,
senza far nulla,
ma non ca??A?N dubbio: sotto il sole malato e quasi da??autunno,
ma??interesso a te.
Napoli, 18. 9. 2007