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Squarci > domenica 12 agosto 2007 - #831
Lettera a una persona scomparsa
Celeste Napolitano
Il desiderio di trovare ancora qualcosa, lassA1 tra le nuvole, mi spinge a non staccare lo sguardo da quella massa che oggi mi sembra nienta??altro che amorfa e incolore. Forse, se smettessi di piangere, troverei un senso nel lento fluire delle onde del cielo. Invece guardo e non riesco ad individuare niente che somigli al tuo viso. E nel caleidoscopio dei ricordi tutte le situazioni che abbiamo vissuto insieme prendono vita, apparendo nitide, come se fossero recenti, proprio adesso che cerco di scacciarle dalla memoria. Ea?? comunque bello. E fa un poa?? male. Penso quasi con orrore ai giorni piA1 belli della mia vita, a quelli che verranno:la laurea, il matrimonio, i riconoscimenti che sogno, notte e giornoa?|e se ci fossero le nuvole,mi vedresti lo stesso?
Non so aspettare che scenda la notte e sogno quei momenti anche col sole, mentre cammino per strada, mentre viaggio, mentre affronto le mie giornate senza averti piA1 accanto. Non mi soffermo sulla vita che mi scorre intorno, ma su quella che vivo nella mia mente, e cerco di immaginare momenti belli e brutti,e mi sforzo di affrontare tutto a testa alta, come tu mi hai insegnato a fare. Questa sensazione di vuoto, perA2, davvero non la??avevo mai prevista. Ho imparato col tempo che esistono cose, nella vita, che non bastano una viva attenzione e la piA1 prestigiosa delle scuole a spiegarti. Che il dolore, a un certo punto, evapora e va a rannicchiarsi lA??, in un angolo di cielo, coprendone la vista. E si mescola con la??amore, e con i sognia?|
Il mio rimpianto piA1 grande A?N solo il desiderio di un tuo abbraccio. Sono alla ricerca ossessiva di un contatto, di una mano virtuale che mi unisca a te (quando il tuo profumo, da solo, non basta piA1 a farlo), ovunque tu sia.
Tutti trovano nella tua assenza qualcosa di insopportabile. Io, semplicemente, non riesco ad accettare che tu non ci sia piA1.
Non riesco a pensare di tornare a casa e non saperti preoccupato per me e per i miei studi.
Mi capita spesso di sentirmi lontana da tutto e tutti. E vedo, nei miei silenzi, qualcosa di piA1 profondo, di piA1 sincero e reale di una manifestazione continua di dolore.
Mi sono ricavata un bozzolo nel quale rintanarmi quando mi sembra che tutto scorra troppo indifferente, e tuttavia resto tranquilla e vivo le mie giornate ricordando quanto ci siamo divertiti, noi due.
Navigo alla deriva, tra i miei pensieri sparsi,e mi perdoa?|
Leggo di piA1. So che ti faceva piacere scoprirmi assorta in un libro diverso ogni volta, e che ti
divertivi a scoprirmi ogni giorno un poa?? piA1 grande.
Ogni tanto guardo le poche foto scattate insieme, segni tangibili di emozioni cristallizzate in etA?, corpi e luoghi che non esistono piA1, se non dentro noi stessi.
Sono rimasta la??unica custode dei miei ricordi con te.

La??idea di iscrivermi alla facoltA? di medicina mi perseguita. Non ca??entra molto, lo sai, con le mie inclinazioni letterarie (che mi derivano da te), con il mio amore per la scrittura. Eppure vorrei trascorrere la mia esistenza a cercare la cura contro la??Alzheimer, contro il suo muro invalicabile, contro quei silenzi a cui ti costringeva. Farei in modo di ridarti, almeno in parte, tutte quelle idee e le belle parole che ti rubava, una in piA1, ogni giorno. Restituirei tutto a te, restituendolo ad altri.
Se non ci fosse stata quella malattia a cancellare i tuoi discorsi (i pensieri, quelli non li ha mai sfiorati: si vedeva da come sorridevi, da come osservavi il mondo), saresti andato via ugualmente - lo so - ma almeno mi avresti detto per la??ultima volta quanto mi volevi bene, e che per te siamo tutti uguali ma io sono a??un poa?? diversaa??a?|
Provo uno strano rimpianto, perchAc penso che avrei dovuto dirti tante cose che poi non ho potuto piA1 dirti. E te ne sei andato proprio ora che finalmente avresti potuto essere orgoglioso di qualcosa di me. Ho bisogno di averti accanto.

Ti ho sempre considerato un dono, un privilegio. E vivo male il fatto che tu mi sia stato portato via. Mi sento defraudata del tuo amore, dei tuoi sorrisi, della tua presenza. Sento, per la prima volta nella mia vita, la morte come un ingiusto furto di qualcosa che mi apparteneva...

Quando si racconta di te e di quanto tu fossi bravo, onesto, leale, generoso, me ne vado altrove senza commentare. Mi sembra che i miei ricordi, pieni soltanto di una tenerezza infinita, e la mia vita con te, non abbiano assolutamente nulla in comune con tutto ciA2 di cui si parla. Non amo i discorsi che ti riguardano. Preferisco rannicchiarmi da sola e ricordare in silenzio. Preferisco chiudermi in camera ed ascoltare la musica che ascoltavamo insieme, come se tu fossi qui, da qualche parte, pronto a spiegarmi le parole difficili che non capivo, e che da??ora in poi imparerA2 da sola.
Nella??angolino piA1 segreto della mia mente ca??A?N una stanza tutta per te, tutta per noi, dove si annidano le infinite cose che mi hai insegnato, i doni che mi facevi ogni giorno insegnandomi ad essere come te, i sorrisi, le carezze, qualche dolce rimprovero che oggi rimpiango. In quella??angolino nascosto agli altri A?N racchiusa la mia vita di prima, i miei ricordi piA1 belli che, da??ora in avanti, divideremo equamente, tu da lassA1 ed io qui.
Tra i miei ricordi prevale un pomeriggio di primavera. Eravamo proprio qui. Un vetro ci separava dal a??cielo infinitoa??, e la tua mano indicava ai miei occhi di bambina quello che ora A?N diventato il teatro dei miei ricordi, e che ad ogni sguardo proietta una scena diversa della mia vita.
In fondo ho trovato...
A? questo il mio abbraccio per tea?|