Lo spettacolo delle sedici e trenta A?N da sempre il suo preferito. Poca gente, gente che ha davvero voglia di vedere il film, e la luce che filtra dai lucernari.
Alle quattro tutti i giorni esce di casa e si avvia con passo fermo alla??edicola per comperare il giornale. Le notizie sono ormai troppo vecchie, ma la??ostinazione e la??abitudine sono piA1 forti.
Lo compra soltanto. Leggerlo A?N faticoso ed inutile, gli occhi sono sempre piA1 stanchi, sempre piA1 deboli con gli anni che passano.
Lo usa per sventolarsi nel suo botteghino quando la??aria A?N troppo calda da??estate o quando il riscaldamento da??inverno si inceppa e sembra di stare in un forno. Il cinema A?N una decrepita costruzione di architettura fascista mai ristrutturata, poco distante dalle poste.
Comunque A?N la primavera il mese che preferisce, insieme allo spettacolo pomeridiano. Quando puA2 arrivare in anticipo e ca??A?N ancora tutta quella luce e puA2 starsene in maniche di camicia, con la giacca poggiata sullo schienale della sedia a guardare fuori. Profumi dolci e qualche sigaretta.
La gente A?N gentile con lui, specialmente in primavera ha notato negli anni e specialmente il mercoledA??, quando il biglietto costa la metA?. Visi luminosi di gente che si accalca davanti ai sui baffi.
Tre euro. Un sorriso in piA1.
Gente gentile perchAc la scriminatura sempre a posto, la sua cravatta rossa, la giacca blu, sono la??ultimo respiro di un tempo andato.
Lui sa di essere demodAc e sa che A?N la sua forza.
Ci sono addirittura ragazzine di venta??anni che lo guardano, che gli sorridono come non dovrebbero piA1 fare, come non merita piA1 che gli sia fatto.
Anche suo figlio ha venta??anni ma non gli sorride mai. Quando lo incontra in casa, spesso nello stretto corridoio davanti al bagno, tiene la testa bassa, lo sguardo sfuggente, e quando va al cinema con gli amici si limita ad un cenno del capo e a prendere velocemente, con troppa foga, i biglietti omaggio.
Lui non ci fa caso, A?N la??etA? si dice, e poi anche lui non A?N mai andato da??accordo con suo padre. La storia A?N ormai cosA?? vecchia che non gli fa nemmeno effetto pensarci. Forse sarA? cosA?? anche col suo ragazzo. Tra qualche anno non gli farA? piA1 male.
Si liscia i baffi compunto, dividendoli partendo dal centro, verso la??esterno, con gesti lenti. La giornata fuori A?N bellissima, A?N quasi come fosse primavera anche se A?N gennaio. La??aria A?N fresca ed elettrica, e il film di oggi A?N un film da??amore, di quelli strazianti americani dove due bellissimi amanti, dopo enormi traversie, famiglie contrarie alla loro unione e magari anche una grave malattia, si amano per sempre e cosA?? sia.
Lui ama i film da??amore, sono i suoi preferiti. Gli ricordano di quando lui e sua moglie, ragazzini, si stringevano la mano al buio e si baciavano, come se al cinema tutto fosse piA1 eccitante, piA1 proibito, piA1 bello anche.
Lei voleva vedere solo film da??amore, cosA?? mentre lo baciava piangeva sempre un poa??, e le guance erano umide e salate.
Una giornata quasi perfetta. Si solleva la saracinesca e si apre il botteghino. Per farlo, per dare inizio alla giornata, abbandona per un attimo la sua postazione. A guardarla da lontano sembra un posto prestigioso, privato, inattaccabile, ma quando ritorna a sedersi A?N solo un bancone di legno scuro. Gli scherzi della mente.
La gente ansiosa si accalca fuori chissA? da quando.
Il film A?N un colossal imperdibile, un cast fuori dal comune, vendite da record.
Lui non sa chi sono quegli attori biondi e non sa perchAc parlare di soldi quando si parla di cinema.
Il cinema per lui sono tutti i sogni della sua gioventA1, le lacrime di sua moglie e le persone che gli sorridono eccitate dalla??aspettativa.
Si aggiusta ancora qualche pelo dei baffi fuori posto, controlla che i capelli siano in ordine e girati a sinistra, ed ecco che entrano.
Tre euro, prego.