da chiunque, perchAc commetti errori e devi crescere. Ma balli
anche perchAc
sei capace di tener testa al diavolo.
E mentre vai ti si affacciano figure di tango
come parole di corpo, ci lavori finchAc sei stanco morto.
Balli perchAc sai che un giorno
per quanto lontano
ballerai come respiri.
Non prevedi quel che troverai
ballando, ma sai, per singolare
anticipo, che ricorderai
almeno un giro
come ancora ti viene a trovare nostalgia da??un istante appassionato,
forma di un altro che forse non ricorda.
Un giro A?N il tempo, prendere o lasciare.
Nulla??altro conta, dimentica cosa??hai, balla per divenire, perchAc
vuoi cambiare. Questa A?N la??arte, tu seguila,
dimentica te stesso, vai
con semplicitA?.
Il tango A?N tutti i modi del guidare e
seguire, in persona.
Tu balla senza imporre. Offri la
tua variabile forma: adeguarsi
senza cedere A?N specie della forza. Ogni passo, colore, sfumatura
della scala, un variare di grado,
ondeggiando nelle direzioni.
Sei forma mentis confusa con
la??abbraccio. Idea
che balla,
una forma incalzante del due, e in un punto
del giro
la realtA? puA2 sorprendere la??idea.
Tango A?N meditazione in veloce sensazione, raccogliersi a riflettere
in
azione,
una mente che suscita e provoca
una mente,
attesa di figure di risposta, pazienza che intesse arti
da??ascolto, orgoglio nel confronto,
umiliazione da??un istante di sconfitta, ancora un misurarsi.
Vai ballando perchAc un giorno sei nato
ma non ti senti solo, la compagnia del tango ti seconda, tempo un
giro
la tua stessa passione incorporata, donna o
uomo, ti circonda.
Fronteggia la??altro
in fortuna e conoscenza.
Un istante annidato negli anni puA2 fermarti: che
aspetti?
Avventurati ballando, un passo dopo la??altro, divieni
mutamento, sii movimento.
Non fermarti, balla con il vento
26. 1. 2007