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Squarci > lunedì 18 dicembre 2006 - #136
11 luglio 1988
Margherita Cittadini


Questo mese di luglio non sembra neanche tanto caldo. A Roma di questi periodi, di solito, si boccheggia.
Sono stanca, ma non abbastanza, leggo qualcosa, il telefono squilla: ultime telefonate da parte di qualcuno che si ricorda del mio compleanno.
La mezzanotte A?N passata da un pezzo, mi andrebbe di uscire, ma sono sola, e poi dove vado?
Meglio andare a letto, primo o poi il sonno arriverA?.
Ma io ho caldo, molto caldo. A letto non posso restare.
Apro la porta del balcone che dA? sulla strada. Sto un poa?? fuori, a?|. ritorno a letto.
Ho ancora molto caldo, sento il mio corpo bruciare, A?N la febbre. Comincio a respirare male.
E adesso cosa succede?
120, 140, 150, 180 A?N la mia frequenza cardiaca, il mio cuore A?N impazzito, scoppierA?.
Sono tutta un tremito, mi battono i denti.
Ecco ci risiamo.
Sto perdendo il controllo di me stessa.
Ho male al braccio destro, dolore al petto, ho una forte nausea e adesso arriva anche il vomito.
Tra un conato e la??altro mi manca il respiro, mi trascino verso il balcone, ma non serve, la??aria non mi basta.
Grondo di sudore. Questa volta A?N la fine.
Stupida che sei! Con gli stessi sintomi altre volte sei sopravvissuta!
Ea?? questo il punto. Io voglio vivere, non sopravvivere, e poi questa volta A?N tutto diverso.
Che ora A?N?
Le 01.30.
Ancora le 01.30, il tempo dentro di me si A?N fermato, sarA? una notte senza fine che vedrA? la mia fine, muoio davvero in questa lunga notte di luglio in questo squallido posto. E sarA? faticoso anche morire.
Riprendi in mano la situazione!
Non ce la faccio, non riesco a pensare, non riesco a ragionare.
Prova a respirare profondamente!
Non posso, i miei polmoni sono giA? in iperventilazione!
Allora utilizza i trucchetti che conosci, esercizi di respirazione!
Ci provo: 1, 2, 3, 4, e 5. Tanto deve durare la fase di inspirazione; brevissima pausa; 1, 2, 3, 4 e 5 e tanto deve durare la fase di espirazione. I medici dicono che con questo metodo i pazienti sono soliti spostare la??attenzione sul conteggio e dimenticano tutto il resto.
Con me non funzione, al diavolo gli esercizi di respirazione!
Che ora A?N?
Le 01.40.
Che giorno A?N?
Ea?? lunedA??.
Ea?? ancora buio?
SA??.
Quanto mi manca il sole! Mi manca la sua luce, mi mancano i colori, in questa notte tenebrosa. Mi manca un sentiero luminoso che mi indichi la via da??uscita da tutto questoa?|
...Al diavolo Freud, al diavolo anche Musatti, almeno loro avrebbero potuto essermi di aiutoa?|.
Io sto male e non so il perchAc!
Ho una sola certezza, mi sento morire e questo mi terrorizza!
Muoio da sola, ed A?N ancora piA1 penoso.
Sto male sto male e non riesco a pensare ad altro!
Che ora A?N?
Sono le 02.00.
Non A?N possibile! Ancora le due?
Ci mancava anche il vomito!
Ma cosa vomito? Sono giorni che non riesco a toccare cibo, vomito la vita, forse, A?N la??unica cosa di cui ero piena. SA??, quella vita che ingurgito di giorno e puntualmente rigurgito la notte.

Piango e mi dispero e mi manca anche la forza per farlo.
Riprendiamo con gli esercizi respiratori!
Non mi va, A?N tutto inutile!
Mi sento leggera, A?N come se non avessi piA1 un peso specifico, forse per gli altri sono ancora un peso, ma io francamente non sento nemmeno piA1 le gambe.
Che ora A?N?
Le due e 15.
Quando avrA? fine tutto questo?
PasserA?, proviamo un poa?? a parlare, cosa??A?N che ti spaventa davvero?
Non lo so, provo una??angoscia smisurata, e a questo punto non so se ho piA1 paura a morire o a vivere! Ho bisogno di pace, ho bisogno di serenitA?.
Mio padre diceva che alla mia etA? si sorride alla vitaa?| Se mi vedesse ora, in questo statoa?|
Sento alle mie spalle il fiato della nera signora, la vita mi sfugge.
Non so piA1 dove mi trovo, non avverto piA1 niente, ca??A?N il vuoto intorno a me e forse sono giA? morta!
Stupida! Devi reagire!
E come? Ci si puA2 opporre a lei?
Vorrei sfidarla ma non ho la forza.
Le parlo ma A?N sorda, ed io - credimi - farei di tutto per avere la sua benevolenza.
Ma lei A?N sempre lA?? a tormentarmi, ripresentandosi ogni notte, ruba a pezzetti la mia vita e i sogni che le sono propri.
E tu cosa fai? Mi poni domande, mi dai consigli, non vedi che A?N tutto inutile?
Continuo a star male, il mio corpo brucia e fra poco diventerA2 cenere. E tu? Faa?? qualcosa di piA1 concreto, qualcosa che mi possa davvero aiutare. Chiama un dottore.
Ma a questa??ora?
Esiste un pronto soccorso. Prendi il telefono!
a?|Dicono di andare lA?? in ospedale!
Ma io non posso. Sto malea?|.
Insistono: devi andare lA??, prendi un taxi!
Ma sono le due e mezza: dove trovo un taxi? Dammi quel dannato telefonoa?|.porcaa?|..
E allora dottore? Io non ho chiesto una??ambulanza. VOGLIO un medico prima che sia troppo tardi!
Lei mi chiede cosa ho, questo non lo so, dovrebbe dirmelo lei, ma sto morendo, venga e basta!
(Comincia il dialogo inizialmente molto acceso, poi pian piano arriva la calma: Abbiamo parlato due ore.)
Il mio cuore ha smesso di correre alla??impazzata, non tremo piA1, ho freddo, sono stanca.
- E allora, signorina, come va?
- Meglio, credo, sono esausta!
- Provi a riposare, se non ha piA1 bisogno di me.
- Ci proverA2, ne ho tanto bisogno, grazie di tutto.
Bevo una tazza di latte caldo. Respiro la??aurora, anche oggi la vita continua.