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Poesie > domenica 23 luglio 2006 - #864
Ca??A?N appena il sipario della??assenza
Ruy Duarte de Carvalho
So finalmente misurare, oggi, con molto piA1 rigore, la forza della distanza.
So scomporla in tempo, spazio, velocitA? e suono.
Sereno, al rivederti, cosA?? denso il tuo volume
e naturale il tuo contorno, esatto e fine,
che si direbbe non ci sia stato neanche un tempo
in cui mi impegnavo a ricordarti.
Tra i poli della distanza trattengo solo il ponte
o, meglio, la velocitA?, direi.
Non conservo dei viaggi una nozione che vada piA1 in lA? di un breve sonno,
sogno, un lasso di tempo, verticale
profilo.

Mi azzarderA2 a formulare una nozione da??assenza,
da elaborare umilmente nella??ora della??incontro/rincontro.
Impongo alla cruda tela che da lontano ho tessuto
(e che porto dal paese del sonno)
la forma che testimoni la memoria.
E la mia percezione A?N ormai matura.
Trattengo appena la??ombra, di quello che a??g nuovo o rivisto a??g
giunge a preservare la verginitA?
e la febbre del contorno, la sua audacia.
Rinnovo la nitidezza dei segnali.
Impongo alla vaga geografia da??assenze un paesaggio riassunto,
rinnovato in ardore e amabile nitidezza.

Faccio mia, cosA??, una comprensione depurata
dal senso del possesso.
Ho qui anche la mia crescita, avanza
sulla cenere accumulata dai ritorni a??g
Un candore da cui opaca emerge
la midollea struttura del paesaggio.

NAc spazio, nAc tempo o distanza ci separano.
Tra noi due
ca??A?N appena il sipario della??assenza piA1 recente
aperto ai segnali
della??incontro da conquistare.
Nienta??altro che la distanza di un paragrafo,
e il ponte, la velocitA?.


Traduzione dal portoghese di Domenico Ingenito.