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Squarci > martedì 7 febbraio 2006 - #449
La mia canzone per Maria (Mogol- Battisti)
Carmen Vicinanza
Maria A?N nata alla??inizio del secolo, in un paesino della??Irpinia che non contava piA1 di cento abitanti. Era la terza di cinque figli. La sua famiglia si potrebbe definire matriarcale visto che tutto ruotava attorno alla severa, imperscrutabile, rigida figura della madre, Vincenza. Una donna intollerante e restia a qualsiasi forma di mutamento e progresso.
Il marito, Raffaele, A?N un umile e ingenuo contadino completamente succube di questa dispotica donna. Partito per la prima grande guerra lascia alla benevolenza dei suoceri una moglie incinta e una malinconica prole. Il bimbo che nasce, il quartogenito, viene chiamato con lo stesso nome del papA?, nella macabra possibilitA? che il senior non tornasse vivo dalla guerra. Ma Raffaele riesce a sfuggire dalle minacce della guerra e torna in una casa che sembra sopravvivere bene, anche senza la sua figura, divenuta ormai soltanto simbolica.
Relegato al ruolo di chi deve provvedere al sostentamento materiale del suo nucleo familiare, ogni suo desiderio, vizio o passione viene, sempre piA1 esplicitamente, represso sul nascere. Per fumare le sue sigarette avvolte in una sola foglia di tabacco, lo stesso tabacco che egli coltiva, A?N costretto ad allontanarsi da casa, fino alla fine della strada, e anche da lA?? a sua moglie arriva la??odore che le dA? nausea e la fa protestare con violenza. Raffaele riuscirA? a trovare la sua rivincita da??individuo solo da nonno e poi bisnonno, quando potrA? liberamente riunire attorno al fuoco i suoi cuccioli raccontando fantastiche storie tramandategli dal nonno o inventate di sana pianta. Storie contadine, di fantasmi e strani spiriti che tentano di rompere la monotonia di una vita triste e scontata. Favole in forma di filastrocca, spesso completamente in versi, e che evocano uomini leggendari e imprese meravigliosamente semplici. Favole eccezionali per bambini ingenui e incontaminati da tubi catodici. Per fortuna, questo fantasioso intrattenitore non dovrA? mai confrontarsi col nemico della conversazione domestica, la televisione.
Maria A?N una fanciulla bionda dagli occhi azzurri, che ricordano tanto i normanni passati nella regione e sono assai diversi dagli abituali colori degli abitanti del luogo. Non deve andare a lavorare nei campi: forse il suo incarnato le ha riservato un posto in cucina.
Lascia la scuola in seconda elementare, senza particolari drammi: a quei tempi e in quei luoghi, la??istruzione scolastica non godeva di particolare importanza. Viene mandata da una ricamatrice che le insegni il mestiere. Non certo perchAc questo diventi un lavoro - lei non deve svolgere altra mansione che quella di occuparsi della casa. Agli inizi del Novecento una donna deve sempre possedere alcune attrattive dovute alla sua bravura in qualche faccenda domestica. E poi, in tempi cosA?? austeri, bisogna provvedere da soli a preparare lenzuola tovaglie e asciugamani per il momento del matrimonio.
Comincia ad arrivare qualche sparuto pretendente, ma lei non A?N interessata a nessuno. La sua esistenza si svolge tra il focolare domestico e la messa della domenica, qualche volta allietata, al suo finire, dai racconti variopinti dei cantastorie. Personaggi affascinanti e carismatici che, incantando le folle di tutto il Sud, si sono spinti fino a questi borghi inaccessibili e dimenticati.
A ventisei anni, quando ormai sembra che sia relegata al ruolo di zitella, tra la??altro abbastanza frequente in quasi tutte le famiglie, ecco che arriva Biagio, il grande amore. Non so se si trattasse davvero di grande amore, ma lei, ormai stufa di limitarsi a sognare la vita coniugale, vuole a tutti i costi crearsene una reale. Lui A?N un uomo alto, prestante, dal cuore grande e con tanta voglia di lavorare. Proviene da una famiglia che ha acquisito una media industria agricola e che non se la passa cosA?? male. Suo padre, perA2, ha il vizio del gioco e del bere che, in pochi anni, porteranno la famiglia al tracollo totale.
La giovane coppia vive in una casa isolata a ridosso di un passaggio a livello. Ben presto nasce la prima bambina, Titina, dalla bellezza della madre e la??indole umanitaria del padre, che con la madre non riuscirA? proprio ad andare da??accordo. Maria aspetta il suo secondo bambino quando la situazione politica preannuncia una??altra guerra. Biagio decide di arruolarsi volontario, A?N un meccanico della??aviazione, potrebbe fare carriera e rimpinguare le deboli finanze della casa. Inoltre, il duce afferma che tutto finirA? in un baleno e la??Italia governerA? il mondo. Prima della nascita del bambino egli sarA? a casa con tanti soldi sicuri per avviare un promettente futuro. E poi, meglio essere presenti a dividere il grande bottino che fare i vigliacchi e tirarsi indietro dalla guerra e dalla spartizione finale. Parte per la??Etiopia alla??inizio della guerra. Maria, rimasta sola con una bambina da accudire e un altro in arrivo, non si rassegna a tornare dai suoi genitori. Lui, intanto, le manda i soldi e le fa scrivere che la guerra si prolunga ma di non stare in pensiero.
Nasce Bernardo, il figlio maschio. Lei A?N sola con due bambini, e giA? qualcuno la??ha importunata approfittando della situazione. Costretta dalla??insicurezza della sua situazione, si trasferisce dai genitori, dove ca??A?N il fratello minore, che non A?N partito perchAc ha finto una malattia per farsi riformare, e la sorella a??signorinaa??. La convivenza A?N difficile, si sente diversa, evoluta, superiore perchAc suo marito lotta per la patria e la famiglia. La guerra comincia a toccare anche questi paesini sperduti. Avviene la raccolta della??oro in tutte le case per sostenere la causa della patria. Lei si disfa di tutto, anche dell'anello simbolo della sua condizione e del suo amore.
Biagio le scrive che ha acquistato una villa fantastica alla??Asmara, con tanto di servitA1 nera in livrea che aspetta soltanto la??arrivo della padrona e dei padroncini. Le invia i biglietti per la nave e una scorta pagata. BenchAc tentata dalla??idea di una nuova vita in un altro continente, lei A?N spaventata dai discorsi della madre e dei fratelli sui pericoli del viaggio e sugli imprevisti, e decide di non partire. Ma invia a Biagio bellissime foto dei bambini con la divisa da balilla.
Iniziano i bombardamenti. Bisogna lasciare le case e rifugiarsi in un grande tunnel a pochi chilometri, che ospita centinaia di famiglie. Non ca??A?N quasi nulla da mangiare, anche le bucce delle patate diventano un cibo prelibato. Non si divide niente con i vicini, si nasconde tutto ciA2 che si possiede.
Alla??improvviso la??Italia tradisce la??alleato, i tedeschi presenti sul territorio iniziano a vendicarsi. Violenze e furti dilagano dappertutto. Bisogna barricarsi in casa sprangando le porte che, molto spesso, sono comunque sfondate esponendo gli abitanti a razzie e saccheggi. Poi arrivano gli americani, visti da questi sventurati, abbrutiti dalla guerra, come se fossero ancora peggio dei tedeschi. Finalmente, dopo cinque anni di sofferenze, e di fame, la maledetta guerra finisce, e i soldati cominciano a tornare. Uno alla volta, a piedi, emaciati, riescono a ricongiungersi coi propri cari.
Biagio non torna. Le arrivano notizie che A?N stato fatto prigioniero. Che gli hanno tagliato le dita delle mani, che A?N sempre incatenato e forse sta morendo di fame. Lei non vuole perdere le speranze, non puA2 sopportare anche questa sventura, dopo tutto quella??orrore. La vita riprende quasi normale. Inizia la ricostruzione, sono sempre installati a casa dei genitori. Sono una folla, ormai. Dovranno passare sei anni prima che un uomo che sembra lo spettro di se stesso arrivi nel cortile. Il primo a vederlo A?N Bernardo che gioca con gli amici, quel bambino non ancora nato alla sua partenza e che lo riconosce ricordando le foto mostratele dalla mamma. Biagio piange, lei, per la gioia, perde i sensi appena lo vede.
La vita familiare sembra riprendere un nuovo corso. Lui ha perso tutti i possedimenti africani, A?N stato tenuto prigioniero per sei anni e cova un odio profondo per neri e preti, poichAc questi ultimi sembra si siano particolarmente accaniti contro di lui e gli altri prigionieri di guerra. Trova un lavoro, parte di nuovo ogni domenica sera in bicicletta per Battipaglia, dove lavora, prima nei campi di uno zio e poi in una fabbrica. Maria A?N di nuovo incinta. Ha quaranta??anni, si sente vecchia, si vergogna del suo stato e rifiuta questa gravidanza, ma a nulla servono gli amari intrugli che le fanno bere per interrompere la sua condizione. La terza bimba, Raffaella, vispa ed intelligente come una volpe, vede la luce. Dopo due anni di pendolarismo, Biagio porta tutta la sua famiglia in questo paese molto piA1 grande ed avanzato che, sembra, acquisterA? sempre piA1 importanza. Vi stanno impiantando tutte le fabbriche piA1 grandi, a sud di Napoli.
Maria A?N felice in questo villaggio poco piA1 grande del suo, ma che le appare come una grande cittA?. Ha sempre desiderato emanciparsi dal suo paese. Titina, la primogenita, non si A?N mai adeguata a questa nuova condizione, e ben presto, a soli 18 anni, A?N ritornata nel paese da??origine, dove sposa un coetaneo. A? lA?? che A?N nata, lA?? che A?N cresciuta e tutto sembra legarla a quel piccolo borgo. Diventa mamma di quattro bambini e apre un bar col marito. PasserA? lA?? il resto dei suoi giorni.
Dopo pochissimi anni di tranquillitA?, un nuovo dolore incombe sulla??esistenza di Maria. Un pomeriggio, Biagio torna molto presto dal lavoro, non si sente bene, si mette a letto, e quando il medico arriva per visitarlo, lui A?N giA? passato nel mondo della veritA?. Un infarto gli ha stroncato la??esistenza, sacrificata a tutto tranne che a se stesso.
Bernardo vive in Germania dove ha trovato lavoro. Maria rimane sola con la figlia piA1 piccola. Tutti i soprusi e le angherie subite dalla violenta figura della madre si sono insinuati nella??indole di Maria. Ha paura di tutto, diffida di tutti. Impedisce a sua figlia, la??unica sulla quale A?N convinta di avere potere, ogni espressione di pensiero e qualsiasi azione. Non la lascia uscire, non le permette nemmeno di andare a ballare. Raffelina, che intanto, caparbia e sagace coma??A?N, riesce sempre e comunque a fare ciA2 che vuole, cresce e si diploma. Arriva alla??UniversitA? quando scoppiano i moti del sessantotto. Poi si sposa, incinta: un colpo tremendo per Maria che avversa questa??unione perchAc il genero A?N figlio di una famiglia disgregata che porta il fardello di uno scandalo.
Ormai A?N tutto stabilito anche senza il suo consenso, e a lei, che non vuole tornare dalla prima figlia nel suo paese natale, non resta che andare a vivere con questa giovane coppia che farebbe volentieri a meno di una donna invadente, che non ha nessun barlume di gioia di vivere.
In questa casa io la??ho conosciuta, amata, odiata, commiserata. LA??, ho sentito i suoi racconti della guerra, di quella??infernale galleria, della sua vita miseranda. LA??, mi ha raccontato le storie piA1 melodiose e le piA1 macabre. LA??, mi ha insegnato le canzoni classiche napoletane. LA??, ha sempre criticato i miei amici e quelli di mia madre. LA??, ha pianto e urlato se non si rispettava la sua volontA?. Di lA??, ha minacciato di andarsene centinaia di volte perchAc litigava con la mia sorella minore. LA??, ci abbracciava e regalava i soldi a Natale, piA1 di quanti ne desse agli altri cugini. Ha cercato invano di inculcarci le sue medievali credenze, il suo amore per la??ordine, la casa, la??apparenza e la??ipocrisia. LA??, ha provveduto ogni giorno a cucinare per tutti, mentre si lamentava della meschinitA? della vita e della gente. LA??, a ottanta??anni A?N morta per un tumore al pancreas.
Questa A?N la storia di una donna la cui esistenza ha abbracciato un arco di tempo lungo quasi un secolo, e che ha visto i piA1 grandi cambiamenti della storia della??uomo. Dalla??energia elettrica nelle case ai videogiochi, dalle carrozze agli uomini sulla luna, ai morti per overdose. Il sessantotto, la rivoluzione femminista, il libero aborto e il divorzio. Raffaella CarrA? e Pippo Baudo. Le Kessler e Stefania Rotolo. Renato Zero e Chernobyl. Le guerre di Corea e del Vietnam. La penicillina e i raggi laser. I Concorde e i satelliti. Il colera e il videoregistratorea?|
Tutti questi mutamenti la??hanno talvolta sfiorata, altre volte coinvolta, ma non hanno mai intaccato le convinzioni e il rigore morale che erano suoi. La sua scomparsa ha lasciato un forte vuoto. Il suo gracile corpo non ha mai celato la sua ferrea volontA?. Integra, ferma nelle sue credenze e opinioni, non si A?N mai concessa il beneficio del dubbio. A? stata una presenza continua e dominante per tre diverse generazioni. Una donna normale per i tempi e i luoghi in cui ha vissuto. Una donna che ha amato e sofferto. Mia nonna.