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Poesie > venerdì 26 aprile 2013 - #728
EreditA?
Carlo Di Legge
Se riguardo, oggi, a fine da?? anno,
i dormienti a??g
separati dal cielo, sotto
il cespuglio delle rose dalla??incarnato pallido,
dove la??occhio non va a??g
con lo sguardo raggiungo
tracce di vita vittoriosa,
luminosi pallidi rami
radicanti nella??aria e nella terra

Attraverso il ricordo
folto di nascondimenti e lampi,
mi pare come fosse sempre ora a??g
la??inquieto padre, la??idea di uguaglianza,
che come un giudice lo rendeva serio e severo a??g
la madre, fedeltA? e religiosa pietA?
per i prossimi, viva di piccole gioie.

Similmente, da chi
A?N stato una volta nel tempo,
vengono ereditA? a??g
in qualche modo, oggetti e libri, per qualche
appartenenza da?? emozione e parola:
testimonianze. Parentele
che non potevo immaginare.

Mi regalano un luogo protetto,
anche se dura un istante,
come una stazione
da??incontri e nuove partenze.

Le piante algide,
che ho appreso a potare
senza ferirmi,
profumo pallido mi regalano.


Gennaio 2013