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Poesie > lunedì 23 gennaio 2006 - #343
Lento ritorno
Carlo Di Legge
Ora sembra piA1 saggio lasciarti andare e
lentamente tornare a me stesso. Prevedibile gioco, ma
duro: nascosti dietro silenzi e mesi, noi, che avemmo il senso
del mondo.

Non so piA1 chi tu sia, se come tutte (e sarebbe giA?
molto), o ancora
verticale, e profonda, come una?? isola. Travolto nei crolli
della tua mente
lucidissima e instabile, continuo a immaginarmi
momenti giusti.

A lungo non ho saputo evitare che si sciogliesse il gomitolo dei
ricordi. I freddi lo fermarono quasi: ma A?N presente.

Sono ancora io quello. O piuttosto
il tuo confessore da??un tempo, ora
incapace di perdonare a se stesso,
perchAc in brevi e incalcolabili squarci
di libertA?
sta perdendo la sua religione.