Guidava bene, la macchina filava veloce e la levetta del contagiri non scendeva mai al di sotto dei 120. La serata lo aveva messo di buon umore, l'alcool nella sua testa lo faceva sentire immortale. L'aerodinamicitA? dell'auto fendeva la resistenza del vento, come un coltello che affonda in un panetto di burro caldo. Il fiume rifletteva i suoi fanali in mille guizzi. Non c'era una anima su quella strada la sera. Il suo piede premette l'acceleratore e la macchina rispose balzando in avanti, filava nella notte e il rombo era disperso nel boato del vento. Si frugA2 le tasche con la mano, trovA2 le sigarette, ne pinzA2 una ben stretta con le labbra; gettA2 il pacchetto sul sediolino; tastA2 il cruscotto per cercare l'accendisigari e lo premette con una forza esagerata.
L'uomo sulla sua sedia aspettava, guardava il vento scuotere gli alberi spogli, ascoltava il fiume gemere sotto la spinta delle raffiche e aspettava. Il fumo del suo sigaro saliva in volute grigio dense e avvolgeva nelle sue spire il lampadario. LasciA2 cadere la cenere sul pavimento, contrasse la mascella e aspirA2 un'altra grande boccata, di nuovo lo soffiA2 fuori e un nuovo serpente si avvolse verso il soffitto di quella casa.
AffrontA2 la curva con la tecnica di un pilota, diede un leggero colpo col freno prima e poi tirA2 il motore a filo di gas mentre curvava lo sterzo. Il rettilineo si aprA?? ai suoi occhi lungo e buio. PigiA2 deciso sul pedale e vide, di risposta, il contagiri salire: 130,140.
Le sembrava che quella strada non finisse mai. Le facevano male i polpacci e iniziava ad accusare una certa stanchezza. I tacchi le impedivano di andare piA1 veloce. AlzA2 rapida una gamba e sfilA2 una scarpa. PoggiA2 il piede nudo sulla strada ed un brivido di freddo le risalA?? lungo la schiena.
AlzA2 l'altra gamba, in quel momento una sferzata di vento la sbilanciA2, fece tre saltelli su un piede e riuscA?? a togliersi la scarpa. Una seconda sferzata le gettA2 una manciata di sabbia negli occhi, barcollA2 all'indietro, il suo piede trovA2 la fine del marciapiede e in attimo fu stesa sull'asfalto a fissare le stelle.
Il contagiri segnava 160, il fascio di luce dei suoi fari fu interrotto da qualcosa steso sulla strada. InchiodA2. Il fischio dei freni tagliA2 l'aria come un ruggito. La frustata lo proiettA2 verso lo sterzo e di ritorno lo impattA2 sul poggiatesta.
SentA?? un fischio nella notte e vide la sagoma di qualcosa che si stagliava in una luce elettrica puntata nei suoi occhi. La macchina la evitA2 scartando a destra all'ultimo istante. SparA?? nell'oscuritA? con l'odore di copertone bruciato. Si rialzA2 visibilmente scossa, la caviglia e la schiena le dolevano oltre ogni modo. MontA2 sul marciapiede e riprese la strada con passo incerto. Davanti a lei c'era un bivio, cercA2 di mettere a fuoco i cartelli. Quello in salita diceva a??Heaven Drivea??, mentre sulla discesa c'era a??Hell Avenuea??. Scelse la prima. Risalendo un po' la strada una casetta le si parA2 davanti, aveva una finestra illuminata da una luce candida, quasi ipnotizzata andA2 verso la porta. Prima di potersene rendere conto aveva dato due tocchi veloci al battente. Una voce quasi familiare disse:
a??Avanti.a??
Lei esitA2. Poi di nuovo:
a??Entri!a??
La luce calda la avvolse, di fronte a lei una figura maschile era seduta ad un vecchio tavolo. Le era familiare, come un vecchio zio che si rincontra dopo tanto tempo.
a??Siediti!a??
Fu quasi un ordine. Si lasciA2 cadere stremata su una sedia. L'uomo estrasse con calma un portasigari d'argento e ne estrasse uno e con una specie di ghigliottina in miniatura lo spuntA2. Il moncone cadde sul tavolo e rotolA2 sul pavimento.
a??Ho avuto un incidente...a??
Silenzio di lui.
a??Sono caduta da un marciapiede e una macchina mi ha quasi travolta.a??
Niente.
a??Camminavo lungo il fiume e i tacchi mi davano fastidio, mi sono piegata a togliere le scarpe e una raffica di vento mi ha sbilanciato.a??
L'uomo espirA2 una voluta di fumo denso. La casa odorava di caffA?N tostato e tabacco.
a??Sono stremata, posso, per cortesia, riposare un po'?a??
L'uomo tirA2 una boccata e si voltA2 verso una porta alle sue spalle.
a??Pietro! Pietro!a??
La voce uscA?? dalla sua bocca insieme al fumo. La porta si spalancA2 e una luce candida la investA??. Si sentA?? in pace con se stessa. Piano si sollevA2 dalla sedia e si diresse verso la porta illuminata, accompagnata da un segno di assenso dell'uomo. L'ultima cosa che vide fu il suo corpo steso sull'asfalto in una posa innaturale, una grossa macchina grigia ferma accanto a lei e un giovane con le lacrime agli occhi, in lontananza i lampeggianti di un'autoambulanza che si avvicinava. A momenti scoppiava a ridere davanti a quella scena. Poi San Pietro spalancA2 il cancello e lei, sorridendo, entrA2.